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Il documentario su Cancian e Lacedonia, proiezioni a Napoli e in Brasile

Due proiezioni in sequenza sono previste il 23 e 24 settembre per ilcortometraggio documentario “5×7 – il paese in una scatola” di Michele Citoni(foto in basso), e il viaggio del film tra i concorsi cinematografici diventa intercontinentale: si tratta, rispettivamente, della sezione “SchermoNapoli Doc” nell’ambito del 21° Napoli Film Festival e del festival Move Cine Arte, giovane manifestazione itinerante dedicata ai film sull’architettura e le arti, che prende il via a San Paolo del Brasile per proseguire nelle settimane successive a Parigi e Venezia. L’appuntamento napoletano è il 23 alle 18:30 presso il cinema Delle Palme (Vico Vetriera a Chaia 12), quello brasiliano è il 24 alle 19:00 presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo. Anche la storia familiare del protagonista del film, Frank Cancian, si muove tra l’Italia e il Brasile.Suo padre era nato infatti nel grande paese sudamericano all’inizio del XX secolo, crebbe nel Veneto ed emigrò negli Stati Uniti, dove nel ’35 nacque Frank. Nel documentario “5×7 – il paese in una scatola” di Michele Citoni – montato da Roberto Mencherini e prodotto in collaborazione con il MAVI Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, la Pro Loco “Gino Chicone” e l’associazione LaPilart – un ormai anziano Cancian ricostruisce il proprio soggiorno nel piccolo borgo meridionale di Lacedonia, in Alta Irpinia, dove realizzò 1801 fotografie. Il film racconta inoltre la nascita del MAVI, piccolo museo che espone le foto e ne custodisce i negativi, promosso dalla Pro Loco di Lacedonia con il sostegno dell’amministrazione comunale e la collaborazione dell’associazione LaPilart. Tutto nasce da un’esperienza giovanile di Cancian risalente al 1957. Ancora ventiduenne e appena laureato in filosofia, Frank era un bravo fotografo autodidatta con una naturale sensibilità etnografica. Arrivato a Lacedonia quasi per caso, nel corso di sette mesi fotografò molti aspetti della vita quotidiana di una comunità rurale nel pieno di un epocale passaggio di modernizzazione. Un patrimonio visivo straordinario che però è rimasto per decenni in una scatola, perché l’autore aveva poi deciso di mettere da parte la fotografia e diventare un antropologo sociale. «Alcuni lacedoniesi– spiega il regista Michele Citoni –hanno riscoperto le 1801 fotografie quasi sessant’anni dopo, ne hanno riconosciuto il grande valore e con la fondazione del MAVI hanno messo questo patrimonio a disposizione di tutti. Ringrazio la Pro Loco e LaPilart per avermi dato l’opportunità di raccontare questa storia, fidandosi del mio sguardo. La realizzazione del film– conclude Citoni –è un pezzo della costruzione del museo, istituzione che così racconta non solo, attraverso le foto, la Lacedonia degli anni 50 ma anche la storia di se stesso, la genesi del patrimonio che custodisce, il legame tra Lacedonia e Cancian rinnovato nel tempo». Il film “5×7 – il paese in una scatola” ha già partecipato, tra gli altri, al Laceno d’Oro di Avellino, al Film Festival della Lessinia di Bosco Chiesanuova (Vr), al festival Sguardi sui Territori di Gemona del Friuli (Ud), ed ha ricevuto una menzione speciale nell’EtnofilmFest di Monselice (Pd) e il premio Direzione del Festival del MonFilmFest di Casale Monferrato (Al). A ottobre tornerà in Italia, a Monte Sant’Angelo (Fg), per partecipare a Mònde / Festa del Cinema sui Cammini. comments

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