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Il valzer dei rifiuti, D’Angola tira in ballo Calitri

Il giovedì dei rifiuti in Alta Irpinia ha fatto registrare prima laprotesta davanti al municipio conzanoindetta dai giovani dell’associazione “Io voglio restare in Irpinia”. Poi l’assemblea improvvisata dall’amministrazione con la presenza del consigliere di maggioranza Vito Farese e quasi contemporaneamente la riunione a Palazzo Santa Lucia a Napoli tra il governatore Vincenzo De Luca e i sindaci dei Comuni che hanno dato disponibilità a ospitare un impianto per il trattamento di rifiuti organici (compreso quello di Conza, Vito Cappiello), seguita dalla conferenza stampa in cui siannunciavano i siti scelti su tutto il territorio regionale. Sarebbe bastato già questo a rendere interessante un giovedì altirpino di fine gennaio. Ma così non è stato. Dietro la facciata degli eventi pubblici tra Napoli e l’Irpinia, ore frenetiche nelle quali si sono susseguiti incontri, contatti telefonici, scambi di missive tra amministratori e tra questi e la Regione Campania. Che per la verità, nonostante l’annuncio ai quattro venti della mattinata, si è mostrata ancora disponibile ad ascoltare e valutare soluzioni purché le comunità dell’Alta Irpinia coinvolte nella vicenda riescano a fare sintesi delle diverse esigenze,senza dimenticare che il biodigestore comunque si farà. Una disponibilità incassata dal sindaco di Sant’Andrea nel pomeriggio di giovedì a Napoli negli uffici dell’assessorato all’Ambiente. Il primo scambio di lettere da annotare è stato quello tra il sindaco di Conza e i primi cittadini di Sant’Andrea, Cairano e Teora. Cappiello martedì scorso aveva convocato i tre colleghi in municipio per discutere della situazione. Un invito/tentativo di tendere la mano per provare a trovare un strategia comune. Ventiquattro ore dopo però si diffonde la notizia che i sindaci dei paesi disponibili all’installazione di impianti di compostaggio sul proprio territorio saranno l’indomani mattina a Napoli da De Luca. Allora Pompeo D’Angola, Luigi D’Angelis e Stefano Farina, i tre “invitati”, scrivono al Comune di Conza per informare i consiglieri che vista l’assenza del sindaco Cappiello l’invito è irricevibile perché inutile, oltre a costituire prova di “ennesima scorrettezza istituzionale“. L’incontro quindi salta e al sostituto di Cappiello, cioè Farese, non resta che dare udienza alla trentina di manifestanti in sit in davanti al municipio. La seconda missiva invece ha come destinatario il primo cittadino di Calitri, Michele Di Maio. Che nei giorni scorsi si era detto favorevole al biodigestore di Conza anche alla luce della competenza acquisita sulla materia rifiuti grazie al suo impegno in Legambiente.A scrivergli questa volta è il solo D’Angola: “…in seguito alla necessità manifestata dalla Regione Campania di allocare un impianto di biodigestione nel territorio altirpino e avendo il Comune di Conza della Campania individuato un sito non idoneo, anche per non essere stato inserito in un’area industriale –si legge nella richiesta– poichè Lei personalmente più volte ha espresso il favore su tali impianti e avendo a disposizione una estesissima area industriale, disponibile e attrezzata a ricevere tali progetti, Le chiedo di offrire alla Regione Campania la propria disponibilità, anche al fine di costruire nei fatti una vera solidarietà tra i Comuni altirpini“. Riassumendo: Conza a maggio aveva proposto come sito Località Tortorino, cioè campi al confine con Sant’Andrea. Sant’Andrea muove una serie di obiezioni, lo fa anche Teora che ha un impianto simile a pochi chilometri da lì. Calitri invece plaude all’iniziativa. Conza risponde che non poteva proporre altro essendo la sua area industriale piena. Rilancia in qualche modo con Farese dichiarando la disponibilità a fare un passo indietro in favore di Cairano (che pure aveva dato disponibilità),ma il suo sindaco un po’ lo sconfessa ribadendo in questa intervista (leggi) la convinzione della sua scelta. Sant’Andrea spariglia le carte e propone Calitri…

Redazione IrpiniaPost

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