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Il Vescovo Cascio: ‘Non fermo le celebrazioni, serve solo buon senso’

Messaggio dell’arcivescovo Pasquale Cascio sull’epidemia da coronavirus Le notizie si rincorrono di giorno in giorno ed è difficile non lasciarsi andare a inquietudine e smarrimento. Non facciamoci, però, contaminare dalla cronachite, sindrome legata a un abuso di cronaca su tutti i mezzi di comunicazione. Il continuo e spasmodico aggiornamento del numero di persone infette dal coronavirus sembra sia l’unico modo per affrontare la giornata, eppure abbiamo da poco imposto le ceneri sulla nostra testa per simboleggiare l’inizio del percorso quaresimale che porta alla santa Pasqua e rimette tutta la nostra esistenza nel solco della fede e della speranza. Allo stato attuale non mi sento di proporre drastiche variazioni a celebrazioni o momenti formativi e ludici delle nostre comunità parrocchiali, pertanto invito presbiteri e l’intero popolo di Dio a seguire il buon senso delle norme igieniche e di comportamento dovute nei casi di picco annuale dell’influenza. Un riguardo particolare, però, lo dobbiamo dedicare ai nostri anziani e agli ammalati costretti in casa e spesso con difese immunitarie basse. Per il resto, faccio mia la preghiera elevata la scorsa domenica a Bari, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre a conclusione dell’incontro del Mediterraneo: preghiamo per coloro che sono colpiti dal virus e i loro familiari, per medici e infermieri che affrontano questa fase di emergenza, per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive. L’invito che mi sento di condividere è di non farsi irretire da panico o psicosi senza fondamenti, pur tenendo alta l’attenzione, né sottovalutare quanto stiamo vivendo nostro malgrado. Seguo con attenzione lo sviluppo della situazione per l’eventualità di dare direttive comuni. Con la speranza che questo non avvenga, invoco Maria, salute degli infermi, con la benedizione su voi tutti. comments

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