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‘In-formare per la conciliazione’ chiude i battenti. Mele (Caritas):’Intercettiamo le buone pratiche e contagiamo gli amministratori’

“L’Irpinia, in tema di servizi ed integrazione, è ancora troppo indietro. Con questo progetto abbiamo tentato di smuovere le acque su un tema ancora poco conosciuto ed affrontato”. Con queste paroleil presidente della cooperativa «Il Ponte», Mario Barbarisi,ha salutato i partner e i partecipanti del progetto«In-formare per la conciliazione», Por Campania Fse2007-13 Asse 2 Obiettivo Operativo F2 che, dopo lunghi mesi di impegno, ha concluso ufficialmente le proprie attività. «In provincia di Avellino – ha spiegato – le pari opportunità latitano tanto quanto gli strumenti per aiutare le donne a conciliare vita lavorativa e familiare. «In-formare per la conciliazione» ci ha permesso di guardare da vicino il disagio che, spesso, vive il nostro territorio ed ha consentito a noi e ai nostri partner di cimentarci su un tema delicato ed affascinante». Facile per il presidente dell’ente capofila del progetto, individuare il punto che depone maggiormente a sfavore della provincia di Avellino: «Sul nostro territorio mancano i servizi. Grazie alle nostre iniziative abbiamo potuto offrire, in un momento socialmente ed economicamente complesso, assistenza alle donne che per un motivo o per un altro, avevano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Abbiamo toccato con mano l’importanza del doposcuola e delle ludoteche. C’è un gran bisogno di queste attività e noi le abbiamo fornite in maniera del tutto gratuita». A fare da eco al presidente Barbarisi ancheil numero uno della Caritas Diocesana di Avellino, Carlo Mele: «Dobbiamo essere in grado di intercettare le buone pratiche –  ha detto – e contagiare i nostri amministratori. Non è una questione di soldi, ma di come il denaro viene speso. Fino a che i servizi sociali continueranno ad esistere per dare lavoro a qualcuno senza erogare servizi, serviranno a poco». «In-formare per la conciliazione», dunque, chiude i battenti ma solo formalmente. Il progetto che ha visto l’attivazione di tre sportelli d’ascolto, la consegna di oltre 30 attestati per altrettante operatrici di ludoteca, ha occupato 60 persone in un percorso lungo ed intenso: «Speriamo di poter dare un futuro a queste iniziative – ha chiosato il direttore Barbarisi -. Intanto abbiamo incassato il plauso dalla Regione e presto le due dirigenti del settore Pari Opportunità saranno in Irpinia per toccare con mano i risultati del progetto»

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