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In Irpinia una Via Crucis con i segni di Stefano Cucchi

Attualizzare il racconto della sofferenza di Gesù lungo la strada verso il Calvario. Anche quest’anno la via Crucis di Mercogliano, che si terrà domenica 14 aprile alle 19:00 dalla chiesa dell’Annunziata a quella di San Giovanni, sceglie di non essere solo la narrazione della morte di Gesù, ma una reinterpretazione significativa di quei segni sul corpo del Cristo crocifisso.Un uomo picchiato, torturato, strattonato, deriso. Ucciso. La via Crucis, organizzata dalle parrocchie dell’Annunziata e dei Santi Pietro e Paolo insieme ai ragazzi dell’Oratorio Don Bosco di Mercogliano, e che coinvolgerà domenica prossima l’intera comunità, è intitolata“Sulla mia pelle”, daltitolo del film dedicato a Stefano Cucchi. Per le parrocchie i segni della brutale violenza sul corpo di Stefano sono i segni del corpo sulla croce. Prima della partenza in processione verso le 14 stazioni che meditano sulla Passione di Cristo, sarà proiettata una scena tratta dal filmSulla mia pelle, seguita da un pezzo di intervista alla mamma del giovane geometra morto quasi 10 anni fa, ma la cui verità sulla causa del decesso sta venendo fuori pian piano solo ora. “La vicenda di Stefano Cucchi– ha raccontatoSuor Pia Caso,direttrice delle Suore Salesiane di Mercogliano –ha colpito molto i ragazzi dell’oratorio e il film è stato un momento di confronto importante tra gli animatori. Quest’anno vogliamo vivere la via Crucis facendo dialogare la salita al Calvario di Gesù con alcune storie che la cronaca in questi giorni ci ha posto davanti agli occhi, in particolare quella di Stefano. Con la consapevolezza che egli ha preso sulla sua pelle tutte le nostre sofferenze, le debolezze e i nostri peccati”. Una via Crucis che è, dunque, il risultato di un momento di riflessione sulle varie tematiche che si affrontano quotidianamente in Oratorio, attraverso tutti gli strumenti che veicolano informazioni, attualità e cultura. Nessun mezzo di comunicazione è escluso se riesce a connettere i giovani alla vita, se sviluppa in loro il senso critico e la voglia di conoscere. Solo poche settimane fa i ragazzi dell’Oratorio Don Bosco hanno intonato in chiesa il branoSoldi,vincitore di Sanremo, dopo averne discusso insieme per trarne spunti di riflessione. “Lo scorso anno, ad esempio, per la via Crucis– ha proseguito Suor Pia –abbiamo deciso di prendere spunto dalla canzone di Ligabue L’amore conta, perché riteniamo che la musica sia un canale comunicativo privilegiato che ci permette di arrivare ai più giovani”. Riflessione e attualizzazione delle storie narrate dal Vangelo. AncheDon Vitaliano Della Salacon i ragazzi dell’oratorio, è promotore di occasioni di incontro e confronto. Nell’omelia della domenica, col presepe a Natale, i quali personaggi assumono ogni anno le sembianze dei poveri, degli esclusi, degli emarginati. E durante la via Crucis, quando la sofferenza raccontata non è solo quella di Gesù, ma anche quella di un ammalato, delle vittime di violenza, del razzismo, dell’omofobia. O, come in questo caso, di un giovane, anzi di un’intera famiglia logorata dal dolore, dall’ingiustizia e per troppo tempo anche dal silenzio e dall’indifferenza. “La via Crucis vuole essere non solo un momento commemorativo o una rappresentazione folkloristica, ma vuole raccontare fatti attuali sui quali riflettere”, ha detto Don Vitaliano che durante il corso della salita a piedi di domenica, nei testi che sta preparando, farà altri riferimenti alla vicenda di Cucchi e di quanti, come lui, hanno portato o continuano a portare addosso la Croce. comments

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