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Inchiesta ‘Quinta bolgia’, domiciliari per Pino Galati

E’ finito ai domiciliari Giuseppe Galati, candidato in Irpinia alle scorse politiche. L’esponente del centrodestra è coinvolto in un’inchiesta a Catanzaro, che vede 24 persone arrestate e il sequestro di beni per circadieci milioni di euro.Si ipotizza un sistema sul trasporto sanitario che farebbe capo alla ‘ndrangheta. La procura antimafia di Catanzaro, guidata daNicola Gratteri, ha chiesto e ottenuto gli arresti. L’operazione è stata condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il supporto dello Scico di Roma.In manette uomini del clan Iannazzo-Da Ponte-Cannizzaro.Ai domiciliari, oltre all’ex deputato di centrodestra e sottosegretario Galati, un ex consigliere comunale di Lamezia,Luigi Muraca, e diversi dirigenti e funzionari Asp come l’ex direttore generaleGiuseppe Perri. Ambulanze, ma anche servizi funebri.L’inchiesta è denominata “Quinta bolgia”. Secondo gli inquirenti c’erano accordi tra le cosche e la politica. Imprese legate alla ‘ndrangheta assumevano il controllo totale del settore delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario e del trasporto sangue. Galati, ricordaRepubblica, è stato coinvolto anche in altre inchieste in passato. In Parlamento dal 2006, il 4 marzo scorso Galati fu candidato con “Noi con l’Italia” sfiorando il seggio. Come ex presidente di “Calabresi nel mondo”, ente in house della Regione Calabria, è attualmente indagato per aver assunto un infinito numero di collaboratori a soli “fini clientelari per mantenere e incrementare il proprio bacino elettorale” simulando il loro impiego nella Struttura operativa interna, ma impiegandoli in realtà in progetti finanziati con fondi comunitari. Qualche anno fa, il suo nome era saltato fuori anche nell’inchiesta antimafia Alchemia della Dda di Reggio Calabria, ma il politico era stato prosciolto in istruttoria. comments

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