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Industria Italiana Autobus, festa ai cancelli

Festa davanti ai cancelli di Industria Italiana Autobus, la ex Irisbus di Valle Ufita.Lo stabilimento riapre, riaprirà: anche se la partenza effettiva per i lavoratori non è ancora stata fissata. Sono passati 5 anni da quando Fiat ha deciso di chiudere i battenti. La nuova insegna è un segnale importante. Un simbolo. Il lavoro non c’è ancora, questo è bene ribadirlo. Ma adesso gli operai, le loro famiglie, guardano ai prossimi passi formali con più ottimismo. Lo stesso ottimismo mostrato stamattina daGiuseppe Zaolino, segretario Fismic. “E’ un grande giorno, ve l’avevo detto”. Così ai lavoratori davanti ai cancelli. C’è un finanziamento pronto da parte di Invitalia. La volontà da parte di Stefano Del Rosso c’è. Ora però si attende il piano industriale, che dovrà comunque passare per i tavoli del Ministero dello Sviluppo economico. In ogni caso foto e sorrisi davanti allo stabilimento giovedì in mattinata. Almeno una battaglia in Irpinia è vicina alla risoluzione, si spera in tempi brevi. 300 lavoratori potrebbero tornare all’opera. La stessa area industriale potrebbe beneficiare un nuovo impulso, in grado di dare ripercussioni positive. L’insegna di Industria Italiana Autobus come segnale, si diceva. All’interno il tavolo con Del Rosso, il sindaco di Flumeri Angelo Lanza, il deputato Luigi Famiglietti e l’assessore regionale alle Attività produttiveAmedeo Lepore. Quest’ultimo ha detto: “In questa vertenza sono sempre stato ottimista. Oggi siamo qui per celebrare solo un inizio: il traguardo non è stato ancora raggiunto ma la strada imboccata è quella giusta. Guardiamo l’insegna nuova e mettiamoci in testa che dobbiamo cominciare a scrivere la storia. Se siamo qui il merito è vostro – dice agli operai – e solo vostro”. Ma intanto le vertenze industriali in provincia abbondano. Ocm, Mondial ed Elital possono mettere in ginocchio centinaia di famiglie. Sull’ultima vertenza interviene ildeputato del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia. “Una situazione insostenibile. Nonostante i mesi trascorsi, non si registrano purtroppo passi in avanti. I lavoratori sono stanchi delle promesse puntualmente non mantenute da parte della proprietà – continua il parlamentare avellinese – e fanno bene a rivendicare quei diritti che da troppo tempo vengono calpestati. La politica e le istituzioni preposte devono intervenire per trovare una soluzione definitiva che tuteli le maestranze e consenta loro di tornare al lavoro e vivere dignitosamente. Non bastano più le parole, servono fatti concreti. Per questo ho chiesto ufficialmente attraverso una nota al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, di inserire nel tavolo di concertazione che si terrà lunedì 11 luglio a Roma sulla vertenza MEMC di Merano anche la vicenda che riguarda la Elital di Avellino. Ci aspettiamo che le parti in causa vengano convocate e che in quella sede si giunga ad una definizione chiara e positiva della situazione che vede coinvolti ben 64 dipendenti”, conclude Sibilia.

Redazione IrpiniaPost

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