Mentre a Napoli più di una persona si riversa sul lungomare liberato, arriva l’ora della passeggiata anche nella sperduta Alta Irpinia. Via libera, si può passeggiare nei pressi della propria abitazione. Evviva! A Sant’Angelo dei Lombardi nei pressi della mia abitazione una farmacia, un tabacchi e un fruttivendolo. Aperti. Non c’è fila davanti a nessuna delle tre attività. Una signora torna presumibilmente dal minimarket poco più distante, ha due buste della spesa.
Ore 19.20, inizio a sentire pian piano il latrare dei cani che continuerà per tutta la notte, accompagnato a favor di tenebre dai più inquietanti versi delle volpi che da tempo bazzicano via Bartolomei e dintorni.
Oltre alla signora della spesa, nel corso della mia modesta passeggiata incontrerò una runner e una coppia adulta, stabile, marito e moglie. Nessuno più, a parte un cinghiale che si muove a distanza di sicurezza. Mi aspettavo che molti avessero accolto l’ordinanza regionale come una liberazione. E invece così non è, a quanto pare. Forse non sembra vera, forse nessuno aveva bisogno di camminare. Forse qualcuno, preso dalla confusione di date, decreti e ordinanze, ha preferito restare dentro per non rischiare in attesa di tempi migliori.
L’aria è frizzantina e mi vesto pesante. Niente pantaloncini e roba simile. Cammino, si può fare. E mi rendo subito conto che con la mascherina sarebbe difficile farlo a passo più spedito. Ho il fiato corto e le molle della mascherina mi faranno le orecchie a sventola col passare dei giorni.
Le strade sono totalmente deserte e lo saranno nel corso di tutto il tour nel paese silenzioso. Inizia a fare freddo e penso che le passeggiate alle 21.00 della sera non sono sempre il massimo della vita a Sant’Angelo dei Lombardi. Cerco di restare nei pressi della mia abitazione e penso di esserci riuscito, anche se qualcuno dovrebbe spiegare che diavolo significhi “nei pressi“. Davanti al cancello? A tre metri? A 200 metri? Oltre? E se uno abita lungo una discesa con pendenza 12%, cosa usuale da queste parti, potrà raggiungere un barlume di pianura? Spero che il buonsenso dei controllori prevalga.
Nel frattempo le macchine per le consegne a domicilio latitano. I bar sono chiusi, nessuno ha la forza e l’utenza di avventurarsi nel domicilio altrui per qualche prodotto e infiniti obblighi, insostenibili costi. Questa, come la differenza tra il lungomare di Napoli e via Bartolomei a Sant’Angelo, è la dimostrazione che i piccoli diventano sempre più piccoli. Altro che via dalle città! Non c’è vita nei piccoli borghi, non c’è pizza o kebab, non c’è una luce accesa. A parte quella della luna che sovrasta il palazzo degli uffici. Visione romantica solo in parte…
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