La città con più gay in Italia è a due passi da Avellino: “questo è il paradiso LGBT” | Qui trionfa la libertà

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Il gay pride (foto canva) - irpiniapost.it

In Italia c’è una città che si è guadagnata il titolo di paradiso LGBT: storia, tradizione e libertà si incontrano in un luogo insospettabile, a due passi da Avellino.

In Italia, essere se stessi è ancora, per molti, un atto di coraggio. Nonostante i passi avanti fatti negli ultimi decenni, la strada verso la piena parità dei diritti per le persone LGBT+ è tutt’altro che finita. Se da un lato esistono leggi che tutelano, dall’altro resiste un clima culturale spesso ostile, fatto di stereotipi, silenzi e discriminazioni.

Basta guardarsi intorno: coppie che si nascondono, adolescenti che faticano a fare coming out, famiglie che non vengono riconosciute dallo Stato. Anche le aggressioni, verbali o fisiche, sono ancora una realtà con cui molti devono fare i conti. E non solo nei piccoli centri o nei contesti più tradizionali.

Tuttavia, esistono anche spazi dove le cose sembrano andare in una direzione diversa. Dove la libertà individuale non è solo tollerata, ma vissuta, accolta, celebrata. Sono città dove l’orgoglio non si limita a una parata di giugno, ma si manifesta tutto l’anno, nella vita quotidiana, nella cultura, nella socialità.

Ed è proprio in uno di questi luoghi – sorprendentemente non al Nord –  che la comunità LGBT+ ha trovato un vero e proprio punto di riferimento. Un posto dove sentirsi a casa, dove la storia ha saputo farsi ponte tra passato e futuro, tra tradizione e diritti. Una città che oggi molti descrivono come “il paradiso LGBT del Sud”.

Il paradiso LGBT+ del sud è a due passi da Nocera

Per capire fino in fondo come mai proprio al Sud, bisogna partire da lontano. Esiste infatti una figura, unica nel suo genere, che racconta meglio di mille parole quanto la cultura locale abbia saputo – da secoli – dare spazio alla diversità: i femminielli.

Uomini che vivono con espressioni di genere femminili, non semplicemente “travestiti”, ma parte integrante del tessuto culturale e sociale della città. I primi riferimenti risalgono addirittura al 1586, e la loro origine si intreccia con il mito dell’ermafrodito, simbolo sacro di unione tra maschile e femminile. Presenze colorate, rispettate, spesso protagoniste di feste popolari, rituali religiosi e momenti collettivi, come la famosa Candelora. Non solo folklore, ma memoria vivente di una città che, nel suo caos e nella sua umanità, ha saputo includere.

vicolo di napoli con panni stesi
La città (Foto di Orna da Pixabay) – irpiniapost.it

La città con più gay

E oggi questa stessa città è anche la capitale del Pride del Sud Italia, la cui prima edizione si è tenuta nel 1996, e da allora ogni anno accoglie migliaia di persone provenienti da tutta la penisola. Il Napoli Pride – è questa la meravigliosa città  che non smette mai di stupire – è molto più di una manifestazione: è una dichiarazione collettiva di presenza, orgoglio e resistenza.

Non è solo una festa, ma un appuntamento fisso nel calendario civile. A due passi da Avellino, esiste un posto dove la libertà di amare e di esprimersi non è un sogno lontano, ma qualcosa che si respira nelle piazze, tra i vicoli, sul lungomare. Per tutti questi motivi secondo l’intelligenza artificiale Napoli è il paradiso LGBT+ del Sud.