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“La legge del terremoto” di Alessandro Preziosi, prima proiezione ad Avellino

La frattura insanabile tra il “prima” e il “dopo”. La perdita non solo di affetti e oggetti, ma dei propri punti fermi nelle abitudini. Le domande di chi sopravvive e si chiede “perché io”. Dopo il plauso della critica al Festival del Cinema di Roma dello scorso anno, arriva in sala il film-documentario“La legge del terremoto”, di e con Alessandro Preziosi: un viaggio emotivo nel cuore di uno dei più grandi misteri geofisici, della storia dei territori e delle persone che c’erano e che ci sono. E per laprima proiezione ad Avellinonon si poteva non scegliere una data ed un orario evocativi, di memoria e riflessione.Il 23 novembre, alle 19.34, la pellicola arriva alMultisala Partenio(Avellino, Via Verdi, biglietto d’ingresso € 5) , per un’iniziativa, in occasione dei 41 anni dal sisma che sconvolse l’Irpinia, promossa dalCircolo di cultura cinematografica Immaginazione, in collaborazione con ilLaceno d’Oro International Film Festival di Avellino. In sala sarà presente anche l’autore, con il quale, al termine della proiezione, è in programma un incontro.Il film, distribuito da Luce Cinecittà, è uscito nelle sale il 15 novembre. Attraverso il suo occhio e la sua memoria (Preziosi aveva 7 anni, quel 23 novembre del 1980), l’autore mette insieme frammenti di esperienze, dolore, umanità, a partire dal terremoto del Belice del 1968, passando per il Friuli, l’Irpinia, L’Aquila, fino alla più recente tragedia di Amatrice. Lo fa attraverso il racconto, le testimonianze (tra gli altri Erri De Luca, Francesco Merlo, Giulio Sapelli, Vittorio Sgarbi, Mario Cucinella, Pierluigi Bersani, Angelo Borrelli, Grazia Francescato) e gli straordinari documenti d’archivio. Ogni terremoto è diverso eppure, assurdamente, uguale. In Italia non c’è un momento in cui potresti permetterti di non pensare ad un terremoto. Perché sarebbe come non curarsi a sufficienza degli imprevisti, e l’imprevisto è l’improvviso che palesa le nostre debolezze, rimaste senza nessuna difesa. Pochi secondi, e una terra che trema e sussulta riporta al momento del parto, quando uscendo dal ventre di una madre si subisce del primo respiro nel mondo, ora sconosciuto. Da quel momento, e dopo lunghi nove mesi, tutto diventa nuovo. Perché, in realtà, venire al mondo non è nascere, ma risorgere a cosa nuova. L’Italia questo lo sa bene, e da secoli aspetta con una memoria latente ma pronta a riaffiorare, la legge esistenziale più nota ai suoi figli. È una legge nota a uomini illustri e meno illustri, e una legge che ferisce persone e opere d’arte. È una legge che si impone. È la legge del terremoto

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