II nostro appello vuol dare voce innanzitutto al popolo e al futuro delle nuove generazioni: non bisogna cadere nella trappola del dilemma tra il lavoro e l’emigrazione, perché, per assurdo, si può partire per la mancanza di lavoro, ma si potrebbe essere costretti a partire per la mancanza delle condizioni ambientali per vivere. La nostra voce è carica dello spirito evangelico, che ci invita a salvaguardare Ia casa comune, come ricorda Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’; in questo senso è nostro dovere annunciare il bene comune, non limitandoci al grido di allarme, ma pronti a collaborare con tutti quelli che sinceramente lo cercano e Io costruiscono. Tutti dovremmo essere investiti da questa ricerca, ma in questo momento sentiamo particolarmente attivi i comitati civici, sorti per questo problema specifico, in particolare i dieci comitati civici che hanno aderito al coordinamento della salvaguardia del territorio per l’Alta Irpinia, e tutte le associazioni che condividono l’emergenza ambientale. Insieme con loro facciamo appello alla società civile nel suo insieme e alle forze politiche, che sono di questo territorio e per esso sono chiamate ad agire. La Parola di Dio vede la sua benedizione “quando il deserto fiorirà”, non corriamo il rischio che il giardino diventi deserto.
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