Assolti dopo 7 anni di processo perché «il fatto non sussiste». Così recita il dispositivo emesso dal Giudice monocratico del Tribunale di Avellino, dr. L.Galeota: imputati i funzionari e tecnici dell’Anas. Secondo la tesi della Procura avevano omesso lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di una barriere stradale risultata, secondo l’accusa, in un carente stato manutentivo, origine del decesso diuna giovane diciottenne di Conza della Campania in un incidente stradale. Erano le prime ore del mattino del 30/03/2013 quandoNatalie Ciccone,alla guida di una Fiat Grande Punto, finì fuori strada in un tratto SS 401 al KM 1,400, nel territorio del comune di Lioni. Il cadavere della ragazza fu ritrovato in una fossa nelfiume Ofantodai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, a cui si aggiunsero i nuclei speciali del Saf di Avellino, dove sin da subito si erano concentrate le ricerche della figlia dell’attuale sindaco di Conza, il cui decesso aveva gettato una comunità nel dolore. Accolte pienamentele risultanze del perito Davide Masullonominato per la difesa tecnica degli imputati dell’Anas. Nel corso udienze dibattimentali, l’esperto è riuscito a smontare le conclusioni dell’ingegnere incaricato dalla Procura, la cui consulenza decretò il rinvio a giudizio degli allora indagati. Si resta in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, che verranno certamente confutate nel giudizio di appello.
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