L’acqua peggiore d’Italia è proprio qui | Bevi ruggine incrostata e feci di toporatto: a due passi dall’Irpinia

Acqua dal rubinetto

Acqua dal rubinetto (Canva) IrpiniaPost.it

Potenza guida la classifica italiana per dispersione idrica: dietro le cifre si nasconde un problema che va ben oltre lo spreco.

Ogni giorno migliaia di litri scorrono via senza mai arrivare ai rubinetti delle case. È un dato che sorprende e allarma.

Come è possibile che nel 2025 una città italiana perda più di due terzi della propria acqua potabile?

Il fenomeno non riguarda solo l’efficienza delle infrastrutture, ma coinvolge anche salute e ambiente.

Scoprire cosa si cela dietro queste perdite aiuta a capire quanto l’acqua sia una risorsa preziosa e fragile. In alcuni casi l’acqua peggiore è stata trovata qui.

Una dispersione che pesa su cittadini e ambiente

Potenza detiene un record poco invidiabile: è il primo capoluogo di provincia in Italia per dispersione idrica, con il 71% dell’acqua immessa in rete che non arriva mai nelle abitazioni. Questo significa che oltre due terzi della risorsa più preziosa vengono sprecati lungo tubazioni vecchie, logorate o mai adeguatamente rinnovate.

Un dato che porta la città lucana ad avere la cosiddetta “maglia nera” nella classifica nazionale, segnalando una rete idrica inefficiente e dispendiosa. Le conseguenze non si limitano al disagio dei cittadini che si ritrovano con cali di pressione o interruzioni, ma incidono anche sull’ambiente. Ogni litro perso è acqua già trattata e pompata con costi energetici significativi, che finiscono in nulla.

Acqua dal rubinetto
Acqua dal rubinetto (Pixabay) IrpiniaPost.it

I rischi nascosti dietro le perdite di acqua

Se da un lato le autorità assicurano che i parametri di potabilità vengono rispettati, dall’altro le rotture frequenti della rete portano con sé rischi non trascurabili. Nel caso di tubature danneggiate, infatti, è molto facile che si verifichino contaminazioni animali o infiltrazioni esterne dovute al degrado dei sistemi di pompaggio. Questo scenario può comportare variazioni di colore, odore o sapore dell’acqua percepita dai cittadini, compromettendo la fiducia nella qualità del servizio. A ciò si aggiunge lo spreco ambientale: ogni dispersione obbliga a prelevare nuova acqua dalle fonti, trattarla e reimmetterla in un ciclo che diventa sempre meno sostenibile. Un problema che, in tempi di siccità sempre più frequente, rischia di pesare ancora di più sul futuro delle comunità locali.

Per invertire la rotta, diverse città italiane ed europee stanno investendo in smart water grid, reti idriche intelligenti basate su sensori e monitoraggi digitali che rilevano in tempo reale le perdite e segnalano eventuali anomalie. Queste tecnologie, unite a programmi di manutenzione mirata e sostituzione progressiva delle condotte più obsolete, rappresentano una via concreta per ridurre gli sprechi e garantire un approvvigionamento idrico sicuro e sostenibile.