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Legge regionale Cinema, Irpinia Film Commission a sostegno del comitato

Anche l’Irpinia Film Commission sottoscrive l’appello del CLERCC, comitato formato da professionisti e operatori dei settori di produzione, promozione, formazione e distribuzione di opere cinematografiche e audiovisivi di tutta la Campania. Il CLERCC è già sostenuto da oltre 1.700 firme che chiedono al Governatore De Luca di ridestinare risorse al cinema e all’audiovisivo ormai ferme dal 2008. Come è stato ampiamente verificato, i seri investimenti in questo ambito generano una notevole ricaduta economica sui territori e l’intero comparto ha un ruolo strategico che sta nel valore culturale, sociale ed economico dell’audiovisivo che finora non è stato riconosciuto da adeguati provvedimenti legislativi regionali. “Lo stanziamento di fondi per il cinema è necessario, ma per adeguarsi alle esigenze organizzative di una produzione – sostiene il Presidente di Irpinia Film Commission, Carmine Caracciolo – l’erogazione dovrebbe essere maggiormente equa, fluida e tempestiva. Troppo spesso i finanziamenti arrivano a produzione conclusa, spesso dopo anni, mediante un meccanismo troppo farraginoso che non tutela le produzioni emergenti ma solo quelle che probabilmente di quelle risorse hanno meno bisogno.” La Film Commission della regione Campania attraversa un momento di grave crisi economica che l’ha portata finanche a rinunciare alla partecipazione al Festival del Cinema di Cannes, tra i più importanti al mondo. Non senza sacrifici, Irpinia Film Commission è stata l’unica presenza, all’interno del Padiglione Italia, a rappresentare la possibilità di fare cinema in regione, mediante un modello di produzione alternativo che dà valore alle aree interne e abbatte i costi. “Queste realtà locali e autonome si dimostrano quindi una risorsa preziosa e una valida stampella quando l’istituzione pubblica è assente o è in difficoltà – continua il Presidente Caracciolo – e vanno pertanto tutelate e riconosciute. Sarebbe un peccato se la futura legge regionale sugli audiovisivi, che speriamo veda presto la luce, evitasse di tenerne in considerazione la presenza, di valorizzarne le azioni e di metterle sullo stesso piano rispetto a quelle dei soggetti storicamente più forti.” La cultura cinematografica campana ha memoria del suo glorioso passato, ma non può cullarsi sugli allori per garantirsi anche un solido futuro. Di luoghi di bellezza impareggiabile e location perfette questa regione è ricca, ma per essere realmente competitivi con un’offerta completa bisogna guardare oltre Napoli e le zone costiere. E’ necessario avere oggi la lungimiranza di puntare decisamente sulle potenzialità delle aree interne, come l’irpinia, il sannio, il cilento, e farne conoscere e promuoverne le bellezze e le professionalità, per attivare proficuamente il potentissimo volano del cineturismo. L’urgenza è sì sopperire all’assenza di regole che possa proteggere il cinema e l’audiovisivo in Campania, ma è fondamentale che queste regole riconoscano l’identità, il prestigio dei nomi e le potenzialità dei luoghi, della terra di Ettore Scola e Sergio Leone.

Redazione IrpiniaPost

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