Nessun elemento significativo di novità, non rispetto alle posizioni dei giorni scorsi almeno. La novità è che ormai il tempo stringe e quello di Rodolfo Salzarulo è stato più che un ultimo appello: ieri seraun ultimatum. Al Pd provinciale, a quello locale, a Rosetta D’Amelio. “O troviamo una soluzione per fare una lista di centrosinistra insieme oppure io raduno 12 candidati, scegliamo il sindaco e mi tengo anche il nome Centrosinistra per Lioni, visto che appartiene a me. Civica l’una e civica l’altra“. Questa in estrema sintesi la posizione dell’uscente nel suo ultimo comizio da sindaco.I prossimi saranno da candidato, comunque vadano le cose. Salzarulo ha ripercorso i suoi 10 anni di amministrazione, le difficoltà interne ed esterne. Le cose realizzate in toto o in parte. Ha parlato del suo atteggiamento sempre critico nel contesto sovracomunale. “Lioni non è mai stato un dito alzato, è sempre stata una voce in questi anni. Dal partito all’Alta Irpinia“, ha detto il primo cittadino che guarda alle prossime amministrative pretendendo continuità e rispetto. E soprattutto continuando a chiedere “la costruzione di una lista che tenga conto degli uscenti e che non sia fatta nelle case private, seppur autorevoli“. Un discorso lungo più di un’ora, servito anche per lanciare accuse durissime al partito, sia a Lioni che ad Avellino. Con la città definita vittima di “guerre tra bande“. O con la sede di Pd di Lioni “mai aperta“. Molti concetti già espressi nei giorni scorsi in interventi o interviste. O ancora nella lettera spedita al Pd. Stavolta però i concetti sono stati diffusi con due casse. Con i toni dell’arringa. E l’effetto è inevitabilmente diverso. Ma il fatto è che il 7 maggio si presentano le liste, c’è poco tempo e Salzarulo voleva dare un ulteriore segnale. Non aspetterà fino a maggio. Allora adesso cercherà “l’ultimo momento utile per il dialogo“. Ha fatto capire che è questione di giorni, pochi giorni. E che gli basterebbero due o tre nomi in squadra, ha spiegato. Altrimenti sarà rottura totale. A Lioni Salzarulo è amato e odiato. Considerato efficiente o tiranno. Disponibile ma facile ai “no” (lo ha anche rivendicato). Ma comunque venga visto, il suo è stato discorso coinvolgente. E ieri vanno segnalate anche gli strali contro un“sistema provinciale malato che vede nella sanità più amministrativi che medici e infermieri”. O sull’acqua “dove gli operai non bastano mentre gli amministrativi sono pochi e di fatto danneggiano sindaci e comunità“. Critiche al vicino di Nusco, Ciriaco De Mita. E alla D’Amelio. “Io invece sempre nell’interesse della comunità, mai per la ragion politica. Mai a testa bassa“. Discorso interessante, si diceva. Ma altrettanto interessante il viavai degli altri possibili attori in gioco lungo il corso e in piazza. Non c’era il candidato della lista di centrosinistra sponsorizzata da Rosetta D’Amelio, Yuri Gioino. Ma c’erano gli uomini dell’Udc come Angelo D’Amelio o Giovanni Vuotto. Oppositori di Salzarulo e ora alla ricerca di un approdo o di una scelta. Con Gioino? Possibile, la trattativa resta in piedi. Ma non è affatto chiusa. E c’era Nicola Di Paolo, che potrebbe voler giocare un ruolo da protagonista nello scenario. Diversi gli spettatori da fuori. A cominciare dal sindaco di Teora, Stefano Farina. Chi sono poi i 12 di Salzarulo? Sicuramente il suo fedelissimo assessore Andrea Pezzella. Una parte dell’ultima amministrazione. E poi non si sa, si aspetta innanzitutto di vedere come andrà a finire la vicenda col Pd che tuttavia non dovrebbe protrarsi per giorni. Il tempo stringe e a Lioni si prevedono sorprese. Da tradizione le liste vengono completate l’ultima notte. Anche questa volta ci sono tutti i presupposti perché sia così.
Frigento conserva un impianto urbano di origine romana che rende il borgo un unicum nel…
DAZN sfrutta la possibilità di trasmettere gratuitamente uno dei big match stagionali: Fiorentina-Juventus sarà visibile…
I surgelati sono comodi, versatili e sempre più presenti nelle cucine italiane, ma basta un…
Trasformare gli scarti della carne in un piatto elegante non è un trucco da chef…
Tra vicoli di pietra, borghi sospesi e sorgenti che sgorgano dal sottobosco, l’Irpinia rivela un…
Un nuovo piano di interventi mette in moto decine di cantieri in tutta l’Irpinia, con…