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Megaprogetto Laceno da Confindustria e Architetti, ma la strada è lunga

Architetti alla conquista del Laceno. Architetti nella sala consiliare di Nusco. Architetti propositivi, architetti visionari. Architetti sognatori. Mattinata inedita nelle stanze del Progetto pilota Alta Irpinia. Su proposta di Confindustria Avellino, il Dipartimento di architettura della “Federico II” diventa protagonista della scena e per quasi due ore l’attenzione dei sindaci è tutta dedicata all’esposizione delmega progetto per l’altopiano del Laceno. Parla per tutti la professoressaAdelina Picone. Parte da lontano, dalle cartografie dei monti Picentini e arriva alla tesi di laurea di quattro studenti, incentrata in particolare sugli impianti sciistici.“Vogliamo radere al suolo tutto ciò che esiste: a quota 1100, 1400 e in cima –dice-. Le seggiovie hanno costi di manutenzione onerosi. Sarebbe meglio usarle tutto l’anno. Ne vogliamo fare un luogo dal quale ammirare arte contemporanea. Come accade in Trentino con Arte Sella, la galleria a cielo aperto. Le nuove costruzioni saranno tutte ipogee, dal maneggio alla biglietteria, dalla baita ai rifugi. E a quota 1700 metri faremo un albergo di lusso con 15 camere e la possibilità di vedere il mare”. Per le seggiovie, ferme da tre inverni, esiste un finanziamento da 12 milioni di euro della Regione Campania assegnato al Comune di Bagnoli Irpino. Che dovrà gestire la fase dell’appalto. L’Università sembra quindi portarsi avanti con il lavoro, mettendo sul piatto un possibile progetto. Ad ascoltare ci sono i rappresentanti di Andretta, Lacedonia, Morra, Teora, Calitri, Bisaccia, Sant’Angelo dei Lombardi, Torella, Guardia, Rocca San Felice, Lioni, oltre ovviamente Nusco. Per Bagnoli Irpino, Comune interessato direttamente,non arriva la sindaca Teresa Di Capua, ma ci sono il vicesindaco Rino Ferrante (che si intrattiene a lungo col presidente di Confindustria Pino Bruno) e l’assessore Maria Varricchio. C’è pure l’ex sindaco Filippo Nigro. Un’assenza e presenze che evidenziano ulteriormente come l’argomento Laceno sia ormai oggetto di un braccio di ferro tra la prima cittadina e pezzi della sua maggioranza. Ma agli architetti tutto questo sembra non interessare, sebbene la professoressa Picone precisi:“Il Comune sta lavorando alla redazione del Puc. Assieme al Pua è sicuramente lo strumento fondamentale perché tutto ciò possa realizzarsi”.E aggiunge:“C’è un equivoco: non abbiamo incarichi, l’Università è qui per finalità didattica, cioè un modello di formazione che cala le lezioni sul territorio. Coordino anche il master per le aree interne, ma questo non c’entra.Abbiamo una convenzione con Confindustria e Ance perciò siamo qui.Il nostro è un lavoro ancora aperto, che chiuderemo entro la fine di marzo raccogliendo le sollecitazioni che ci verranno da voi, a partire dal Comune di Bagnoli Irpino”. Anche lo studio Proap di Lisbona sta dando il suo contributo allo sviluppo dell’idea progettuale. Che nelle intenzioni degli architetti federiciani non si limita alle sole seggiovie, ma ripensa l’intero paesaggio dell’altopiano. Come? Impermeabilizzando le piste da sci così da convogliare le acque in vasche lungo gli snodi delle mulattiere.“Il bestiame così– dice –non scenderebbe più a bere a valle e libereremmo il pianoro, risolvendo il problema della zootecnia”.Nei campi abbandonati il Diarc vorrebbe realizzare parchi sportivi. E costruire sale conferenze, cinema da utilizzare per riportare sull’altopiano il festival “Laceno d’oro” e per ospitare convegnistica.“Le strutture ricettive esistenti vanno tutte ristrutturate seriamente, inserendo tutti i comfort e spazi per il benessere, termale e non– spiega ancora -.Serve un museo della speleologia e un luogo dedicato al volo dell’angelo, ma pure piazzette e belvedere”.Molto realistico il passaggio sullagrotta del Caliendo:“Pensare possa essere aperta a un turismo di massa non è possibile. Non sarà mai le Grotte di Castellana. Però Acca software è disponibile a lavorare a una sua trasposizione in realtà immersiva”. Tanta roba insomma, ma non è ancora tutto.“La costruzione del contratto di lago per l’altopiano di Laceno serve a superare l’idea che la piana sia solo di Bagnoli Irpino. Caposele e Senerchia, Lioni o Cassano entrerebbero nel contratto di lago.Mi rendo disponibile come università – è la proposta di Picone – a coordinare la costruzione di un contratto di lago“.Così come propone:“Possiamo pensare interventi incrociati pubblico-privato. Lavorare assieme su bandi”. Ma il sindaco di Rocca San Felice, Guido Cipriano, avverte:“Questo è un buon lavoro, da integrare ma è solo un preliminare un po’ più spinto”. EGerardo Stabile di FederAlberghipuntualizza:“Rappresento albergatori che negli ultimi anni hanno speso 2 milioni di euro per minuterie sul Laceno. A quota 1400 ci sono 30 centimetri di neve che attendono di essere fruiti. Ridateci le seggiovie, poi ben venga tutto il resto. Ma velocizzate”. comments

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