“Non hanno alcun fondamento le dichiarazioni del comandante dei vigili urbani di Avellino riguardo ad una responsabilità dei migranti ospiti dei centri di accoglienza irpini per quanto riguarda il fenomeno dell’accattonaggio e soprattutto di presunte molestie di cui si sarebbero resi protagonisti nel chiedere l’elemosina, qualora ciò fosse mai accaduto. Se il comandante ha riscontri precisi in merito, lo faccia presente al Prefetto di Avellino, poiché ci sarebbero responsabilità precise delle cooperative che gestiscono i centri. Sparare nel mucchio, alimentando preoccupazioni e timori, è un atteggiamento inaccettabile, non certo ispirato a principi di solidarietà e fratellanza”. E’ il commento del segretario provinciale della CGIL di Avellino, alle dichiarazioni prodotte dal Comandante Arvonio dei Vigili Urbani del comune capoluogo. “In prima istanza occorre segnalare che i primi riscontri dell’ordinanza hanno fatto individuare un cittadino della Romania dedito all’accattonaggio e dunque cittadino di uno stato membro della Comunità Europea. Inoltre – aggiunge Petruzziello – non abbiamo alcuna notizia né della pratica dell’accattonaggio né tantomeno di molestie subite nell’ambito della pratica dell’accattonaggio da parte di cittadini extracomunitari e tantomeno dei migranti ospiti dei centri di accoglienza. E’ singolare come il sindaco di Avellino, che ha sollecitamente emanato l’ordinanza anti accattonaggio, non abbia usato la stessa solerzia nell’accordare disponibilità all’accoglienza dei migranti sul territorio comunale. A ciò si aggiunge la posizione assunta dal comandante dei vigili, che avrebbe solo il compito di far rispettare l’ordinanza sindacale e che invece senza elementi lascia intendere che i responsabili di tale pratica siano gli ospiti dei centri di accoglienza. Riteniamo – commenta Petruzziello – che l’azione delle forze dell’ordine e nello specifico dei vigili urbani debbano accertare che dietro alla presenza, comunque non molesta, di mendicanti stranieri, anche con lo sfruttamento di minori, non vi siano vere e proprie organizzazioni criminali, molto probabilmente non autoctone, ma di importazione da altre province. Ed invece, le dichiarazioni del comandante Arvonio lasciano quasi pensare che egli sia in possesso di superpoteri, avendo individuato, senza ancora attuare alcun controllo ed alcun riconoscimento dei presunti responsabili”.
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