Cresconoi numeri della 34esima edizione della Sagra della Castagna di Montella IGP:5 palchiin contemporanea per 3 sere,37 spettacoli, oltre100 artisti coinvolti,140mila visitatori previsti, circa150 stand:dal 4 al 6 novembre 2016la città diMontella (Avellino)aprirà le sue porte aturisti ed appassionati provenienti da tutta Italia, per un evento che fa già registrare iltutto esaurito nelle strutture ricettivedella provincia e che si conferma ricchissimo di novità ed appuntamenti per chi è alla ricerca della qualità, sia nella musica che nella gastronomia. “Ci prepariamo a questo evento con la giusta preoccupazione dovuta alla calamità del cinipide galligeno, che attanaglia non solo il nostro comprensorio castanicolo ma quello del’l’intera Campania–afferma il Sindaco di Montella Ferruccio Capone-.Abbiamo però il dovere di credere ancora fortemente nella crescita del comparto e nella risoluzione della battaglia contro questo insetto che ha messoin crisi tutta la realtà castanicola campana, che rappresentail 50 per cento della produzione nazionale. L’impegno di questa 34esima edizione si muove su due binari: la sensibilizzazione e l’ammissione alla Sagra delle sole produzioni tipiche d’eccellenza certificate. Il primo obiettivo sarà raggiunto attraverso un importante convegno che vedrà la presenza di autorità come ilGovernatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Vice GovernatoreFulvio Bonavitacola, il consigliere delegato all’agricoltura della Regione CampaniaFranco Alfieri, l’europarlamentare Massimo Paolucci, componente della Commissione Ambiente, il presidente della ProvinciaDomenico Gambacorta, docenti universitari e sindaci dell’area. Spiegheremo in quella sede comeoggi l’Irpinia perda oltre mezzo miliardo di euro sulla filiera castanicola a causa dell’emergenza cinipide. Ma non si tratta solo di un dato economico:la Campania perde un immenso patrimonio culturale.Basti pensare che la Castagna di Montella è rinomata in tutto il mondo e stiamo per perderel’identità di un territorio quale distretto più importante d’Europa. La politica deve dunque prendere atto che stiamo celebrando il funerale di un prodotto che ha fatto reddito per secoli, che valeoltre 500 milioni di europer la sola provincia di Avellino, ovvero il 30 per cento dell’economia agricola irpina. Viviamo insomma un momento di grande pericolo dal punto di vista ambientale, occupazionale e industriale. Intanto, in occasione della Sagra, vivremo anche un momento di importante riqualificazione dell’evento stesso: abbiamo approvato unregolamento che prevede la partecipazione di sole produzioni che rispettino un protocollo sulla tracciabilità fitosanitaria dei prodotti. Avremo dunquesolo prodotti certificati di sola provenienza della provincia di Avellino, per qualificare e rivalutare le nostre produzioni e il nostro territorio con una garanzia di eccellenza e qualità. È il punto fermo e la novità di quest’anno”.
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