Dopo sedici anni Avellino torna a ospitare l’incontro scientifico tra nefrologi della Campania e della Sicilia.E’ stata infatti scelta l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” come sede per il XVI Congresso della Società Italiana di Nefrologia – Sezione campano-siciliana. L’importante evento prenderà il via domani pomeriggio, giovedì 4 maggio, a partire dalle ore 14,30, per proseguire venerdì, dalle ore 8,30 alle 20, e sabato, dalle 9 alle 14. Nell’aula magna della Città ospedaliera (contrada Amoretta, primo piano, settore B) si discuterà, tra l’altro, di epidemiologia della malattia reale cronica e dei registri regionali di patologia, di relazioni tra cuore e rene, di genetica e malattie renali rare, di trapianto e di reti regionali per l’assistenza ai trapiantati. Sulle importanti tematiche si confronteranno medici specialisti provenienti da tutta Italia, tra cuiil presidente della Società italiana di Nefrologia, Loreto Gesualdo, i nefrologi e docenti universitari Giovanbattista Capasso (Napoli), Gaetano La Manna (Bologna), Fabrizio Fabrizi (Milano), Giuseppe Conte (Napoli). Alla tavola rotonda programmata per la mattinata di sabato, i medici incontreranno politici e amministratori, tra cui il direttore Generale dell’Azienda “Moscati”, Angelo Percopo, il Direttore Sanitario, Maria Concetta Conte, il Direttore Generale dell’Asl Avellino, Maria Morgante, il Presidente del Consiglio della Regione Campania, Rosa D’Amelio, i consiglieri regionali Vincenzo Alaia e Carlo Iannace, il Presidente dei nefrologi siciliani, Antonio Granata, e il direttore del Dipartimento Nefrologico di Area vasta, Walter De Simone. «Oltre agli importanti temi scientifici – sottolinea proprioDe Simone, Presidente del Congresso– si discuterà anche dei recenti provvedimenti di riordino della sanità che hanno portato a drastiche riduzioni del numero delle Unità Operative Complesse di Nefrologia. La tavola rotonda con gli amministratori affronterà infatti il tema relativo ai possibili nuovi modelli organizzativi per la Nefrologia e la dialisi che siano in grado di coniugare il diritto alla salute dei cittadini campani e siciliani con un sistema sanitario disegnato per essere più efficiente e razionale, ma che deve rispettare una stabilità economica, vincoli stringenti e norme di riferimento».
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