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Nasce Irpiniapost: industrializzazione, ricostruzione, ruralità

C’era davvero bisogno di un altro portale di informazione in provincia di Avellino? Domanda legittima, proveremo a rispondervi. Irpiniapost nasce con obiettivi precisi, convinzione, con una squadra rodata e motivata. E nasce dall’umiltà e dalla consapevolezza di chi in questi anni ha visto da vicino e sta vedendo, magari con mansioni da corrispondente o da semplice cittadino, le più grandi trasformazioni di questo territorio. Irpiniapost nasce quindi con l’approccio di chi vuole approfondire i fenomeni con inchieste e reportage. Certamente osservando quelle trasformazioni e toccandole con mano. La redazione sarà in provincia, a Sant’Angelo dei Lombardi. E partiremo proprio dalla provincia per raccontare luoghi, persone, dinamiche. Negli ultimi anni quasi tutti gli avvenimenti principali di questa devastata, incantata e addormentata Irpinia sono nati o morti al di fuori della città. Pensiamo alla Irisbus di Valle Ufita, alla chiusura dei tribunali di Ariano e Sant’Angelo. Al depotenziamento o cancellamento della sanità in Alta Irpinia. Ci viene sempre in mente il termine spopolamento e facciamo riferimento ai trasporti tagliati. E ancora, alla castanicoltura in ginocchio e alle aree industriali da rilanciare o già rilanciate. E infatti anche sul fronte dello sviluppo sono i paesi a registrare la vivacità maggiore (non sempre per merito degli stessi abitanti). Dall’Alta Capacità alla Lioni-Grotta, dal famoso Progetto Pilota o Città Alta Irpinia (oggetto ancora misterioso) alla nuova coscienza ambientalista, fino alle esperienze innovative legate alla terra e ai suoi prodotti. Secondo noi c’era bisogno di una redazione online che si muovesse intorno alla città-Avellino, restandone alla giusta distanza.Al capoluogo daremo lo spazio e la dignità mediatica che sono dovuti a una città di quasi 60mila abitanti, una metropoli rispetto a borghi a due zeri, ma spesso incapace di rappresentare la complessità di una provincia fatta di oltre 370mila residenti su un’area estesa ma troppo spesso relegata, in una sintesi forzata, sotto la voce “territori”. Copriremo paesini e paesoni dando priorità all’importanza del fenomeno per l’intera area e non al luogo in cui lo stesso nasce. Ci concentreremo sulla dinamica di un movimento, raramente sul singolo personaggio. Il personaggio del giorno sarà l’emergenza più che l’eccellenza. E difatti abbiamo una convinzione. Nonostante l’opera meritoria di colleghi e associazioni, incentrata sul superamento del pessimismo e sull’idea di dare spazio a imprenditori o territori virtuosi, noi crediamo che il concetto di promozione territoriale possa passare per approcci diversi. Secondo Irpiniapost, edito dalla Cooperativa “Eco”, la valorizzazione si compie anche criticando un territorio.Oppure mettendo in luce senza troppi complimenti i suoi aspetti peggiori, quelli che possono diffondersi come un virus. Discorso simile per gli attori principali. Politici, imprenditori, sindaci, associazioni o semplicemente organizzatori di eventi. Per questi ultimi si utilizza la formula classica “daremo voce a tutti”. Oppure, secondo un’altra scuola di pensiero, “daremo voce alla gente umile che lavora o cerca un’occupazione”. No, noi tenteremo un’ulteriore strada. Daremo spazio a ciò che pensiamo possa essere importante per lo sviluppo dell’intera collettività irpina. Non ci accontenteremo del comunicato del singolo consigliere e della foto-vetrina dell’azienda in crescita. Né dell’evento di richiamo che resta tale per due giorni, magari oasi in un deserto di 363 giornate. Criticare un evento fallimentare è un’operazione lodevole se lo stesso evento toglie spazio mediatico a un’esperienza migliore, più aggregante, stimolante anche a medio termine. Allo stesso tempo metteremo bene in luce il concetto di responsabilità: una responsabilità che, nel bene e nel male, non è mai di un singolo sindaco o di una determinata Giunta. Ma, nel caso, è anche e forse soprattutto della gente. Daremo inoltre uno sguardo costante sulle esperienze dei giovani, positive e negative, sulle lande devastate dai rifiuti visibili e invisibili.Sui fenomeni tristi che vengono a galla solo con il convegno medico-scientifico, magari sulle dipendenze dal gioco o da spettri non particolarmente evidenti. Soprattutto cercando di fornire l’esatta dimensione di tali fenomeni e provando a spiegarli, con parole nostre o con quelle degli esperti. Ci occuperemo di attualità, a volte boicottando volutamente una vetrina promozionale e convegnistica che troppo spesso sotterra o distorce costantemente i veri problemi e le prospettive reali di questa terra. E ancora, il nostro approccio sarà volutamente “provinciale”.Non ci interessano i lamenti di quelli che accusano Napoli, Roma o Bruxelles per “intollerabili tagli” o “inaccettabile latitanza”. Irpiniapost guarda solo in casa propria e non farà sconti a chi per mascherare una propria incapacità interna, sposterà l’attenzione solo verso i livelli regionali, nazionali, europei. Non tollereremo il vittimismo di chi poteva e non ha fatto. Di chi, eletto o nominato, era ed è chiamato a prevenire un disastro annunciato. Possiamo salvare davvero poco di quella stagione terribile, coincisa con i tagli a strutture e uffici. Nessuno ha ceduto su ospedali, opere o tribunali. Pochissimi hanno avuto il coraggio di proporre soluzioni: tutti a piangere e a soffrire per finta! Il risultato è sotto gli occhi di tutti, oggi si notano i primi effetti di errori imperdonabili. Che saranno anche di Napoli o Roma, per carità. Ma il giudizio sugli irpini, protagonisti negativi di quella stagione, non può essere tenero. Con queste premesse – ambiziose e forse confuse, piene di rabbia e voglia di fare, che un po’ ci ricordano l’Irpinia – ci presentiamo. Siamo convinti di poter piacere a molti, non a tutti ovviamente. Naturalmente aperti, in ottica social(e), ai contributi, alle idee e alle indicazioni dei lettori, soprattutto di quelli più giovani. Vi diamo il benvenuto su queste pagine digitali sperando di incontrare il vostro favore, la vostra indignazione o la curiosità. Sperando di incontrarvi comunque. I ringraziamenti, per il momento, vanno a chi ci ha sostenuto nella prima fase di costruzione. A chi ha scommesso sul progetto. Quindi ad Andrea Bosco e Salvatore Marano per l’assistenza tecnica, ad Antonella Cardinale per quella creativa e Nico Boccia per la gradita disponibilità. A Giuseppe Landolfi e la sua radio GiveMeFive per la partnership appena avviata.

Redazione IrpiniaPost

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