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Ocm Nusco, verso il tavolo romano: arriva il vescovo

Il presidio continua davanti ai cancelli della OCM, azienda metalmeccanica dell’area industriale Asi di Nusco. Oltre 30 giorni in tenda per i 97 lavoratori rimasti senza impiego dopo l’annuncio del proprietario dello stabilimento, Fabrizio Cellino a capo dell’omonimo gruppo piemontese, di chiusura e delocalizzazione della produzione. Sindacati e operai non mollano. Mercoledì mattina saranno a Roma per un tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico alla presenza del responsabile dell’unità di crisi del dicastero, Giampiero Castano, il deputato irpino Luigi Famiglietti e – stando agli annunci – dello stesso Cellino. L’obiettivo sarebbe quello di provare a trattenere il piemontese in Irpinia, anche se l’ipotesi appare ai più remota. Ma il tavolo di via Molise avrà anche un altro scopo: certificarel’attenzione del Governo nei confronti di una vertenza che arriva da un’area industriale medio-piccola, interna, dove 97 operai senza lavoro significano 97 famiglie in ginocchio e costrette a guardarsi intorno o andare altrove. Con buona pace del progetto pilota e dei tentativi di fermare la desertificazione del territorio altirpino. Nel frattempo quindi si lavora, anche per l’interessamento della Regione Campania (venerdì scorso la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio ha accompagnato una delegazione di tute blu dagli assessori alle Attività produttive e al Lavoro, Amedeo Lepore e Sonia Palmeri), alla ricerca di possibili imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento. Gli stessi sindaci dell’area, lo scorso 16 maggio, avevano partecipato a un’assemblea convocata dagli operai in presidio per manifestare la loro vicinanza e unità di intenti nel farsi portavoce del disagio del territorio presso i livelli istituzionali superiori.E domenica 12 arriverà anche il vescovo Pasquale Cascio della diocesi locale.Alle 16.00 sarà con i lavoratori e le loro famiglie davanti allo stabilimento della OCM per celebrare una messa.

Redazione IrpiniaPost

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