Pacello di Mercogliano e i Giardini d’Europa: il genio rinascimentale rivive in una giornata di studi internazionale

I giardini d'europa (Wikimedia) IrpiniaPost.it
A Mercogliano un convegno internazionale celebra Pacello, il maestro giardiniere che portò il Rinascimento italiano nei giardini d’Europa.
Come può un giardiniere di un piccolo borgo campano diventare protagonista dell’arte rinascimentale europea?
La risposta è scritta nei giardini che profumano ancora del suo genio.
A Mercogliano, terra natale di Pacello, studiosi da tutta Europa si riuniscono per raccontare la sua straordinaria eredità.
Tra architettura, paesaggio e bellezza, la giornata di studi promette di riscoprire una figura che trasformò il giardino in un linguaggio universale di arte e armonia.
Alle radici del genio: Mercogliano celebra Pacello e la sua eredità
Nella sala degli arazzi del Palazzo Abbaziale del Loreto, il 21 ottobre prenderà vita un evento che unisce cultura, ricerca e memoria. La giornata di studi dedicata a Pacello di Mercogliano e ai Giardini d’Europa è organizzata dall’Associazione Pacello da Mercogliano APS e dal Comune, con il patrocinio di importanti istituzioni accademiche e culturali, tra cui l’Università Federico II di Napoli e l’Ordine degli Architetti di Avellino.
L’obiettivo è chiaro: restituire al maestro giardiniere rinascimentale il ruolo che merita nella storia dell’arte e dell’architettura del paesaggio. Studiosi provenienti da Francia, Spagna e Italia si confronteranno sulle influenze di Pacello, sulle tecniche che introdusse e sul modo in cui trasformò il concetto stesso di giardino, da semplice spazio ornamentale a luogo di simbolismo e conoscenza. Un incontro che vuole unire passato e futuro, ricerca e turismo culturale, in un dialogo che parte proprio dal cuore dell’Irpinia.

Il giardiniere del re: l’uomo che portò il Rinascimento oltre le Alpi
Pacello di Mercogliano non fu un semplice giardiniere, ma un innovatore capace di plasmare il paesaggio come un architetto plasma la pietra. Dalla villa di Poggioreale, creata per Alfonso d’Aragona, fino ai sontuosi giardini reali di Amboise, Blois e Gaillon in Francia, il suo stile divenne sinonimo di equilibrio e splendore. Fu proprio Carlo VIII, affascinato dai giardini napoletani durante la sua spedizione del 1495, a volerlo con sé in Francia. Da quel momento, Pacello portò oltralpe le armonie geometriche italiane, introducendo il parterre all’italiana, l’uso scenografico di fontane e padiglioni e la coltivazione in vaso degli agrumi, protetti in inverno in eleganti serre.
A raccontare questa eredità sarà anche la proiezione del documentario “Sulle tracce di Pacello da Mercogliano. Racconto di un diario di viaggio”, in programma il 20 ottobre nella Chiesa di San Francesco. Un racconto per immagini che restituisce la meraviglia di un artista capace di unire due culture attraverso la bellezza della natura e l’arte del giardino. L’evento si presenta come il primo passo di un percorso più ampio: far riscoprire Pacello come simbolo del dialogo tra Mediterraneo e Europa, tra sapere artigiano e visione umanistica. Un ritorno alle radici, ma anche uno sguardo verso il futuro della cultura paesaggistica italiana.