Prende forma l’inventario del patrimonio culturale immateriale della Regione Campania. E’ stata infatti pubblicata la graduatoria delle tradizioni, conoscenze, pratiche e saper fare della comunità campana, approvata da una apposita commissione nel rispetto della Convenzione Unesco. La provincia di Avellino è presente con diverse realtà. Fanno la voce grossa l’area del Calore e ufitana, il Mandamento e il Vallo Lauro. Figurano infatti: il Maio di Sant’Elia aSperone, La Zeza diMercogliano, il Carro della Madonna della Misericordia diFontanarosa, il giglio diVillanova del Battista, il Natale piccirill diSirignano, il giglio di San Rocco diFlumeri. E ancora: il Majio – Zeza – I mesi – Laccio d’amore diAvella; il carnevale diPago Vallo Lauro, il solco di San Michele diSturno, il carro della Madonna diMirabella Eclanoe la Rosamarina diAiello del Sabato. Del tutto assente dall’elenco invece l’Alta Irpinia che, almeno nei proclami, dovrebbe puntare su cultura e turismo per sopravvivere. comments
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