Poco personale in carcere e turni di lavoro che non tengono conti dei riposi obbligatori. Questa la denuncia della Cgil di Avellino relativa all’assistenza sanitaria nelle carceri irpine, in particolare per quanto riguarda gli infermieri. Lo si legge in una nota del segretario provinciale Responsabile Funzioni Centrali Licia Morsa. “La Funzione pubblica Cgil, congiuntamente alla Cgil di Avellino ed alla categoria Nidil (nuove identità lavoro) – scrive il sindacato – denuncia agli enti preposti la disorganizzazione da parte dell’Asl di Avellino dell’assistenza sanitaria obbligatoria previstanegli istituti penitenziari di Avellino, Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e l’icam di Lauro. Vane sono risultate le reiterate richieste di incontro con la direzione dell’Asl al fine di definire, anche seguendo i lorostessi provvedimenti programmatici, un’organizzazione del lavoro tale da garantire i livelli essenziali di assistenza ai detenuti. A seguito del decreto del commissario ad acta del 22/06/2008, la Regione Campania ha trasferito all’Asl le funzioni sanitarie afferenti la medicina penitenziaria, da gestire con fondi vincolati nazionali, per cui risulta davvero incomprensibile il motivo della gravissima carenza di personale e dell’abbattimento immotivato dei costi. Viste le scarse unità in servizio, oramai con esperienza decennale, che svolgono il proprio ruolo nella quasi totale di assenza di garanzie e di tutele non vengono organizzate in turni rispettando le disposizioni normative sull’orario di lavoro.I turni di lavoro non tengono conto dei riposi obbligatoried in alcuni casi vengono notificati alla fine del mese di riferimento, vale a dire a lavoro svolto, in quanto nessun dirigente è disponibile a firmarli preventivamente. Presso l’istituto a custodia attenuata per madri di Lauro che dovrebbe ospitare le detenute madri con bambini fino a 6 anni di età, con capienza di posti pari a n. 35 detenute, unico istituto del centro sud, risulta in servizio una sola unità di personale infermieristico che ovviamente non puo’ da sola ricoprire i turni ed assicurare i servizi essenziali di assistenza nelle 24 ore giornaliere. Si stigmatizza il superficiale comportamento dei vertici dell’Asl di Avellino nell’esercizio di un così delicato servizio, nonostante l’incremento del numero dei detenuti che, ad oggi, nei 4 istituti, si aggira intorno alle 1000 unità”, conclude la nota.
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