Dopo la nuova lieve emergenza, si tratta di una cinquantina di profughi in tutta la provincia, i comuni studiano le soluzioni per l’accoglienza. La Prefettura aveva tenuto un incontro chiedendo ai sindaci di collaborare. Aquilonia, uno dei comuni individuati, non ce la fa. Con una risposta al Prefetto Carlo Sessa, il sindaco Giancarlo De Vito ha fatto sapere di non avere strutture pubbliche idonee. E in relazione agli immobili privati, che spesso vengono utilizzati, le cose non cambiano. “Non ci risultano strutture idonee per una decorosa accoglienza”. Insomma, il paesino dell’Irpinia d’Oriente rifiuta motivando. Del resto c’erano state anche varie polemiche in questi giorni. Sul facebook l’opposizione aveva parlato tramite Donato Cataldo, che in un passaggio del suo lungo intervento scrive: La storia poi che il prefetto comanda e le comunità locali rispondono signorsì è un’altra semplificazione di un processo che volontariamente o involontariamente era sfuggito di mano e/o che altri avevano avviato e di cui avrebbero raccolto i frutti”.
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