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Progetto Pilota, ultimo treno per lo sviluppo

Finalmente, ma quante incognite! Mercoledì giornata cruciale per il progetto pilota dell’Alta Irpinia. I sindaci dell’area più svantaggiata ma più ricca di risorse delle provincia si apprestano a firmare il documento preliminare, che in futuro dovrebbe portare fondi su aspetti fondamentali: sanità, istruzione, mobilità. Si firma mercoledì a Calitri, nella sede della comunità montana. Ci saranno tutti i protagonisti. Dal presidente Ciriaco De Mita all’ex ministro Fabrizio Barca (i primi due nella foto con Rosanna Repole, sindaco di Sant’Angelo). Fino ai funzionari regionali come Domenico Liotto. Per arrivare ai primi cittadini, agli industriali, ai comitati… Il clima è propositivo, dopo l’incontro di Calitri di sabato. Propositivo ma ricco di insidie. LE INSIDIE “Generico, omnicomprensivo e carente”. Così ha definito il documentoLucio Fierro, presidente Cna, nel corso del summit di sabato. Di “scarso coinvolgimento” ha invece parlatoMario Salzarulo, coordinatore del Gal Cilsi. I comitati ambientalisti hanno invece criticato la scarsa attenzione all’ambiente. Insomma, fare sintesi sarà difficile se non di più. Sintesi tra esigenze geografiche, politiche, tra idee. LA SANITA’ Diversamente da quanto si pensava nei mesi scorsi, sembra proprio che deroghe forti alla normativa regionale non ce ne saranno. In altre parole nessun progetto pilota riporterà un ospedale nel vero senso del termine. E allora si punterebbe all’innovazione (tele-medicina etc.). In ogni caso, qui più mai, il ruolo della Regione resta fondamentale. LA MOBILITA’ Il nodo principale. Senza collegamenti adeguati non si cantano messe.  Non si fa turismo, non si crea un territorio appetibile per gli industriali. E si rischia uno spopolamento progressivo, al di là dei fattori che già contribuiscono a svuotare la zona. Si sono aperti spiragli sulla linea ferroviaria Avellino-Rocchetta, ma da qualunque angolazione si guardi la tratta, la riattivazione non può prescindere da decine di milioni di euro. Considerando che le stazioni non sono assolutamente adeguate per un’accoglienza decente (ci vorrebbero altri milioni di euro) e soprattutto sono situate fuori dai paesi, stiamo parlando di un investimento mastodontico. Nel frattempo le vie d’accesso per i borghi più caratteristici (Cairano o Monteverde) restano semi-impraticabili. Ma non è solo in chiave turistica che si ragionerà. Importanti saranno le richieste di chi fa vivere le aree industriali. L’ISTRUZIONE Una scuola per ogni paese è la richiesta di molti sindaci. Qualcun altro (lo stesso Fierro) ha parlato dell’inutilità di doppioni quando un istituto di eccellenza è già nel capoluogo. Argomento strettamente connesso alla demografia però. E le persone si trattengono solo con il lavoro. IL RUOLO DEGLI IMPRENDITORI Assolutamente degna di nota è stata la richiesta di Luigi Iavarone di istituire un tavolo ad hoc per le multinazionali.In poche parole l’imprenditore del legno e dell’aerospazio ha fatto capire che senza i soldi dei privati non si va da nessuna parte. Del resto molti comuni si stanno muovendo in questo senso cercando di trovare partnership internazionali per le strutture dei centri storici. LO SCONTRO POLITICO In principio fu la lotta Famiglietti-De Mita, “vinta” da quest’ultimo che rimodellò la geografia del pilota facendo di fatto entrare Nusco per Frigento. Ma Famiglietti, che comunque recita in ruolo di primo piano  nello scacchiere Pd, ha comunque la legittima intenzione di continuare a seguire il percorso. E così aabato 13 febbraio, alle ore 17, il coordinamento della federazione provinciale di Avellino del Pd composto dagli onorevoli Luigi Famiglietti e Valentina Paris; dal presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio e dall’ex senatore Vincenzo De Luca, incontreranno i sindaci del Partito Democratico dell’Alta Irpinia per una riunione sul tema della Strategia Aree Interne, relativamente al Progetto Pilota della Città dell’Alta Irpinia. Per il resto il clima tra sindaci Pd e Udc sembra abbastanza tranquillo. L’occasione è troppo ghiotta, il progetto è l’ultimo treno per lo sviluppo.

Redazione IrpiniaPost

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