Sono i giorni della verità per il Pd e per la guida della Provincia di Avellino. I dem avrebbero i numeri per governare a Palazzo Caracciolo ma le divisioni, come al solito, non mancano. Si fronteggiano due aree. Quella che fa riferimento alla segreteria provinciale e quella che non ha mai riconosciuto del tutto la segreteria. I candidati possibili?Stefano Farina per la prima, Beniamino Palmieriper la seconda. Sindaco di Teora e sindaco di Montemarano. Rosetta D’Amelio da una parte, Umberto Del Basso De Caro dall’altra. Presidente del consiglio regionale e deputato dovrebbero vedersi oggi a Roma, convocati dal responsabile Enti Locali del partito. Convocato anche il segretario Giuseppe Di Guglielmo. Una soluzione dovrà trovarsi. Se non oggi al massimo per giovedì, termine per la presentazione delle liste. Ma è ancora in ballo anche il nome del primo cittadino di Aiello del Sabato,Ernesto Urciuoli.Gli amministratori di tutta la provincia voteranno il 31 ottobre. E nel frattempo si prepara alla partita ancheDomenico Biancardi. Il sindaco di Avella è pronto ad approfittare di eventuali nuove lacerazioni in casa Pd. E’ sostenuto, tra gli altri, dal consigliere regionale Enzo Alaia e dall’ex parlamentare Angelo D’Agostino. Per quanto riguarda i popolari, il dialogo è aperto con la componente Pd che fa capo alla segreteria provinciale. Oggi Beniamino Palmieri lancia un post: “La mia unica battaglia, che combatto con coraggio, è la battaglia di tanti miei coetanei bravi che provano a farsi largo in questa provincia, in questo sud, in questa Italia, in ogni campo e che, ogni volta, si vedono preferiti ad altri per logiche incomprensibili. Altre questioni, altre vicende, altre guerre fra persone, altri rancori, non mi appartengono e, credetemi, non interessano proprio a nessuno. Anzi, hanno stancato tutti“. Nel weekend appena trascorso l’europarlamentareAndrea Cozzolinoaveva auspicato unità parlando alla Festa dell’Unità di Lioni. Ricordando autogol del passato: “Già una volta con Foti abbiamo perso in malo modo. Spero non si ripetano quegli errori. Io a Napoli non ho partecipato al congresso provinciale, ma non mi verrebbe mai in testa di mettere a rischio il lavoro da fare nelle istituzioni per un ragionamento di tipo politico“. comments
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