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Racconti di viaggio, Montecalvo Irpino selezionato dal travel blogger Andrea Petroni

Continua la fortuna mediatica diMontecalvo Irpino. Dopo essere salito agli onori delle cronache come set del film “Ammen” di Ciro Villano, il paese che ha dato i natali a San Pompilio è l’unico della nostra provincia a comparire nei racconti di viaggio selezionati daAndrea Petroni, uno dei più famositravel bloggerdello Stivale, per la sua ultima pubblicazione. “In viaggio tra i borghi d’Italia”, edito da Dario Flaccovio, non è la solita guida fatta di nozioni e schede asettiche, ma una raccolta di vere e proprie storie, fatte di parole e scatti, e proposte da chi questi magici paesi poco conosciuti li abita, li vive, li ama. Il fondatore del sitoVoloGratis.org – il blog di viaggi di Andrea e Valentina,ha avuto l’idea durante il lockdown. «Il settore del turismo si stava sgretolando alla velocità della luce portandosi dietro con sé tutto l’indotto, gettando nel panico intere famiglie e ripercuotendosi sull’intera economia del Paese (il turismo con il suo indotto ha inciso nel 2009 per il 13% sul PIL Nazionale)– spiega Petrone nella presentazione del nuovo libro –.L’amore per i viaggi mi ha fatto domandare per giorni: Cosa succederà quando saremo liberi di riprenderci la nostra quotidianità con le dovute precauzioni? Mi è poi venuta subito in mente un’idea un po’ folle: coinvolgere i lettori di questo blog e i follower dei miei canali social chiedendo loro di raccontare il loro borgo del cuore facendo poi confluire i racconti in un libro. Diciamolo, nessuno è in grado di raccontare un luogo meglio di chi lo vive o lo ha vissuto». E così, tra le 92 storie pubblicate, scelte tra le centinaia pervenute al noto blogger, solo quattro toccano la Campania, e tra esse c’è anche “Il borgo della Mamma Bella e del buon pane”, scritta daGianluca Cardinaleper raccontare Montecalvo. Cardinale lavora come operaio, ma coltiva da sempre la passione per la scrittura e la fotografia, soprattutto quali mezzi di diffusione delle bellezze del suo territorio. Insieme agli altri componenti di un’associazione molto attiva in paese, “I Pupini” – che prende il nome da un piatto locale tipico – si impegna in prima persona per far conoscere i punti di attrazione del suo borgo e per fornire, in modo totalmente volontario, dei veri servizi di accoglienza turistica. «Consigliamo ai visitatori dove mangiare, dormire, parcheggiare – ci racconta – Facciamo da guide tra i luoghi di interesse storico o paesaggistico e compiamo anche attività di ricerca. Siamo stati contattati da molti discendenti di famiglie montecalvesi, emigrate soprattutto negli Stati Uniti agli inizi del ‘900, che volevano informazioni sui loro avi oppure venire a conoscere il loro paese d’origine. È  molto emozionante quando accade». Quando ha saputo dell’iniziativa di Andrea Petroni, Gianluca ha pensato di non limitarsi a descrivere palazzi e panorami, e di evidenziare gli aspetti più curiosi e particolari del suo paese: «Ho scoperto il blog di Andrea e Valentina grazie ai social, perché seguo con interesse i canali di chi si occupa di promozione turistica in modo professionale. La “mamma bella” di cui parlo nel libro, èuna statua lignearaffigurante una Madonna e appartenuta alla famiglia di San Pompilio Pirrotti. Risale al ‘700 ma è stata ritrovata soltanto nel 2001 in un sottoscala del loro palazzo. Grazie alle donazioni della popolazione è stata innanzitutto restaurata, e poi adornata di una preziosa corona d’oro.La particolarità di questa statua è la presenza, nella pupilla dell’occhio destro, dell’immagine di un teschio. Ciò la rende ancora più legata alla figura del santo, famoso perché parlava e pregava con i teschi e invitava i fedeli a fare lo stesso con i resti dei propri defunti. È conservata nella Chiesa di Santa Maria Assunta». Secondo protagonista della storia èil pane di Montecalvo: «Non si può venire in paese e non mangiarlo. Sono tanti gli aspetti che lo rendono così particolare: la farina di Saragolla, la lievitazione, la cottura nei forni a legna, perfino la forma. Non ovale, come le classiche pagnotte, ma più circolare». Nell’idea di Gianluca Cardinale vanno accontentati tutti tipi di turisti, da quelli in cerca di tradizioni e storia, a quelli più “social” a caccia di contenuti “instagrammabili”. «Come il “Vicolo degli Innamorati”, che abbiamo recentemente rimesso a nuovo e reso più appetibile per i visitatori, e che ha un valore particolare per noi. Di per sé, è solo una stradina molto stretta, che sembra simile a tante altre e senza nulla di speciale. Ma, nei decenni in cui i fidanzati erano guardati a vista e non potevano scambiarsi effusioni in pubblico, era il solo modo per gli innamorati per potersi sfiorare lontani da occhi indiscreti ed essere giustificati, nel contatto, dal poco spazio a disposizione. I più audaci, riuscivano anche a scambiarsi qualche bacio. Ce lo raccontavano i nostri anziani parlando della loro gioventù». I fan di VoloGratis.org che da sempre prediligono alle semplici descrizioni dei siti noti e storici, il prezioso bagaglio di aneddoti e racconti che rendono un posto davvero unico, non potranno che apprezzare. comments

Redazione IrpiniaPost

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