“A 100 anni dall’appello di don Sturzo ai liberi e forti (18 gennaio 1919), con forme diverse oggi è forse il caso di un nuovo appello: al Mezzogiorno. Oggi i liberi e forti vanno trovati qui. Non per una rivendicazione territoriale, ma perché da qui potrebbe partire un riscatto da quelle diseguaglianze figlie di una democrazia divenuta tecnocratica, e adottate falsamente dai populismi. A chi si appellerebbe oggi don Sturzo se non a coloro che vogliono rivendicare una piena cittadinanza italiana ed europea, ispirata sull’equilibrio di diritti di libertà e doveri di solidarietà. Con lo spirito di ricordare la storia facendo la storia, misurandosi con l’attualità, il18 gennaioprossimo, aNapoli, presso l’Hotel Mediterraneo alle ore 17,00, discuteranno della insidiosa ipotesi di regionalismo differenziatoCarlo Borgomeo,Ciriaco De Mita,Eugenio MazzarellaeGiancarlo Viesti; il dibattito dal tema “Appello al Mezzogiorno libero e forte, il pericolo del regionalismo differenziato per il paese”, sarà introdotto daGiuseppe De Mitae moderato daNando Santonastaso. Il tema pone una questione di merito, legata alla specifica vicenda di una forma di regionalismo che spaccherebbe l’Italia sulla distinzione tra ricchi e poveri; e pone una questione politica, legata alla latitanza di culture politiche capaci di capire le ragioni della crisi e andare oltre la crisi; smascherando che tecnocrazia e populismo nella realtà delle cose tendono entrambe a rendere inerte il popolo nelle sue articolazioni rappresentative, o cancellandolo o mitizzandolo. Forse per questo il popolarismo, centrato sulla persona e la comunità, pare essere ancora una via attuale”.Così in una nota l’ex deputato Giuseppe De Mita. comments
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