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Regole e psicosi, la battaglia al Covid-19

La guerra vera è a un passo da noi, al di là del Mediterraneo e probabilmente, passata l’ondata coronavirus, piomberà addosso all’Europa come uno tsunami. Ma per definirel’emergenza coronavirus in Italia, più volte in queste due settimane abbiamo sentito utilizzare la similitudine“come una guerra”.Informare e farlo quanto più possibile correttamente è il dovere di chi fa giornalismo. Non informare per evitare di alimentare psicosi è invece una sciocchezza, perché sui social news e fake news viaggiano a prescindere e mettere ordine è necessario.E allora ribadiamo ancora una volta chein provincia di Avellino al momento non ci sono casi di covid-19. E’ stata attivata la profilassi per qualche decina di persone, sono stati effettuati dei tamponi, è stato disposto qualche isolamento fiduciario. Ma alle ore 17 del 4 marzo 2020 l’Irpinia risulta non toccata dal coronavirus. E’ senza dubbio una buona notizia e ci auguriamo vivamente tale resti. Eppure la situazione nella quale ci troviamo deve essere affrontata, anche qui, “come una guerra”. Perché abbassare la guardia significherebbe aprire una falla in un sistema che, per quanto possibile di fronte a un nemico ancora in parte sconosciuto alla scienza, finora ha retto. In guerra si scavano trincee,nel nostro caso la migliore trincea è il senso di responsabilità di ognuno di noiche fa il paio col tanto bistrattato senso civico. Tenere a mente qualche regola, in un mondo spesso dominato dall’anarchia, non è così male. L’epidemia che sta colpendo tutto ciò che sta oltre il nostro naso potrebbe persino rilevarsi un momento educativo. La più grande operazione educativa dal dopoguerra (quello vero). Come in una guerrapuò fare tantissimi danni la paura, facendo perdere la lucidità. E allora anche qui smettiamola di avere paura dell’altro e impariamo a rispettare l’altro. Tradotto:mantenere la distanza di sicurezza di minimo un metro, soprattutto in luoghi chiusi, o evitare di scambiarsi baci, abbracci e strette di mano non sono sintomi di paura. Sono gesti di rispetto nei confronti degli altri. Ribaltiamo la prospettiva: ogni regola che ci viene imposta, non è contro qualcuno ma a favore di qualcuno e di conseguenza a favore di tutti. E poi confessiamolo: quelli che ci toccano continuamente mentre parlano sono fastidiosi anche senza il coronavirus! A teatro e cinema, il Comitato scientifico istituito dal premier Conte consiglia di alternare un posto occupato con uno libero, mentre suggerisce di evitare del tutto i luoghi molto affollati. Teniamoci gli anziani in casa, vicino al caminetto (anche perché,almeno in Alta Irpinia, i centri anziani resteranno chiusi per un po’ in via precauzionale). Facciamo attività sportiva all’aperto. Probabilmente per qualche tempo dovremo fare a meno di manifestazioni e convegni, tanto ci penseranno le campagne elettorali da qui a qualche mese a riportarci in overdose. Però ci pensate? Con il minimo sforzo avremo sconfitto il coronavirus e magari ridimensionato la convegnite… comments

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