“La posizione dei sette sindaci resta la stessa. La richiesta è quella di agevolare un percorso attraverso una chiara comunicazione istituzionale”. Il primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi,Rosanna Repole, parla dopo ilpresidente De Mita nel summit dei venticinquea Nusco. Ed è la prima dei dissidenti a prendere la parola. Intervento in cui si ribadisce la volontà di restare nel Progetto (nonostante la minaccia espressa più volte dal collega di Calitri). “Ma piaccia o non piaccia servono regole”, annuncia. “In Italia ci sono altre strategie pilota, in cui è indicato un percorso da portare avanti. Composte da una bozza e dalle procedure per l’approvazione. Ora penso che le procedure siano le stesse in tutta Italia, a meno che non riteniamo di essere unici”. Un percorso, quello della Comunità Alta Irpinia, che Repole definisce “positivo, condiviso e approvato ma fino a un certo punto”. “Da Caldoro in poi il percorso è sempre stato positivo rispetto alla strategia, magari attraverso il laboratorio di ascolto. C’è stato il lavoro del presidente, quello per commissioni. Per sgombrare il campo, io ho approvato ogni passaggio in consiglio comunale e sempre all’unanimità. A un certo momento – dice Repole – si è registrato un cortocircuito. E su alcuni capitoli, vedi sanità, abbiamo approvato tutte azioni condivisibili ma che non possiamo realizzare. Io penso che si possa lavorare meglio. Come? In commissione o in assemblea, ma si lavori”. E fa un esempio: “Sulla Scuola siamo in ritardo, come dice anche il presidente De Mita e sono d’accordo. Ora noi abbiamo condiviso una proposta, in ogni Comune dobbiamo lasciare un presidio. Ma c’e qualcuno che si è incontrato coi quattro dirigenti della scuola secondaria?”. Qui la Repole si riferisce soprattutto al team della Regione Campania. “Io credo che il lavoro sia enorme – argomenta – e dovremmo chiedere deroghe al MIUR. Possiamo far arrivare le proposte al Provveditorato tramite la Provincia su come vogliamo riorganizzare questa offerta didattica? Bene. Vogliamo parlare dell’Istituto agrario previsto? Bene, ma dove va? In quali strutture? In che termini? Dobbiamo approvare la strategia definitiva e piaccia o non piaccia servono le regole. Vogliamo sapere da chi ricevere le informazioni. So bene che il funzionario Domenico Liotto ha stilato i report, però conosciamoli! E chiedo la ripresa del lavoro della commissione”. Elemento imprenscindibile anche per altri sindaci. Verso la conclusione:“Quando De Mita fa il presidente è una grande risorsa, quando invece si fa prendere da qualcos’altro diventa divisivo”. A conclusione: “Nel Progetto ci sono tre livelli. Quello politico è l’assemblea, poi ci sono i livelli amministrativi e organizzativi. Invitalia è la scelta giusta ma deve stare più vicino a noi. Stesso discorso per la Regione. Dirci un giorno, delle ore in cui riceverci. E non dobbiamo tralasciare la cooperazione con altri soggetti, le associazioni magari. E soprattutto mettere qualche parola per i giovani. Se è possibile accogliere questa impostazione noi ci siamo”. comments
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