L’associazione ProMontemarano insieme all’associazione Cantine di Montemarano organizza la XXXVI Festa del Vino per i giorni 28, 29 e 30 settembre 2018 nella parte più suggestiva del paese: il centro storico di origine medievale. La tradizionale kermesse si aprirà con la cerimonia di accoglienza di venerdì 28 settembre alle ore 17.00 a Palazzo Castello,già dimora del Gran Giambattista Basilenei primi anni del ‘600, dove si chiuderà pure la domenica 30 settembre con un pranzo delle eccellenze culinarie del territorio rigorosamente a base di aglianico, allietato dalla lettura e recitazione di brani tratti da ‘Lo cunto de li cunti’. Se il vino è ormai assurto a principale veicolo di promozione del territorio irpino, non se ne può più parlare solo come un prodotto commerciale, sia pure di pregio. Esso è in grado di raccontare tutti i profumi e gli umori della terra e della comunità che la abita. Bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è un atto di conoscenza e di responsabilità: ci introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali di un territorio; però ci impone di rispettare i valori che lo stesso esprime. L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con latarantella Montemaranese, tipica espressione dell’ingeniumcreativo-musicale dellamontemaranesitàche rimanda all’autentico quanto inquietante spirito dionisiaco e ad una innata teatralità. La dichiarata finalità della ProMontemarano e delle Cantine è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento identitario (sotto il profilo estetico) del territorio montemaranese come parte integrante dell’Irpinia , soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporsi ambiziosamentecome modello del ‘buon vivere’, più che di semplice e improbabile attrattore turistico. La manifestazione è inserita nel progetto culturale della ProMontemarano fondato sulleit motivdella‘Restanza’, concetto coniato dall’antropologo Vito Teti,volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta, di chi ritorna o viene per restare, almeno pari a quelli di chi se ne va (l’erranza). Tale idea di fondo ispira da diversi anni le iniziative della Promontemarano e si è materializzata soprattutto nella nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che, appunto, hanno deciso di restare. Montemarano gode infatti dell’intensa e apprezzata attività di circa 15 esercizi di ristorazione, dal grande ristorante per cerimonie all’agriturismo e alla locanda di eccellenza. Ilsaper fare e bere vinosi integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; ma si coniuga perfettamente conl’indole dionisiacaperfettamente rappresentata dalla menzionata autoctona tarantella (la Montemaranese, appunto). Perciò, al vino di Montemarano non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, inestetica –della semplice degustazione, spesso degradata ad un cerimoniale stanco. Occorrono invece quella spregiudicatezza e quel coraggio esaltati da Baudelaire nei famosi versi diLe Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane! La quasi quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad essere dunque un inno alla Gioventù, ed alla sua inconsapevole e immatura capacità estetica. comments
Frigento conserva un impianto urbano di origine romana che rende il borgo un unicum nel…
DAZN sfrutta la possibilità di trasmettere gratuitamente uno dei big match stagionali: Fiorentina-Juventus sarà visibile…
I surgelati sono comodi, versatili e sempre più presenti nelle cucine italiane, ma basta un…
Trasformare gli scarti della carne in un piatto elegante non è un trucco da chef…
Tra vicoli di pietra, borghi sospesi e sorgenti che sgorgano dal sottobosco, l’Irpinia rivela un…
Un nuovo piano di interventi mette in moto decine di cantieri in tutta l’Irpinia, con…