A un anno dall’arrivo dei rifugiati a Sant’Angelo dei Lombardi, stasera c’è il bilancio sul progetto. Amministrazione comunale, Chiesa e associazioni unite per difendere la loro idea di integrazione. Ore 19.30, centro sociale. Un anno in cui circa quaranta ospiti provenienti dai paesi del Centro Africa e dal Pakistan soprattutto sono stati coinvolti in varie attività. “L’integrazione c’è stata, chiaro che vada migliorata. E lo diremo stasera”, anticipa il sindaco Rosanna Repole. Ma l’iniziativa pubblica arriva dopo un manifesto velenoso comparso a firma della minoranza. Qui il capogruppo Antonio Petito lancia dubbi che si sono insinuati nelle menti di molti, da queste parti. All’interno c’è il timore che nella sede dell’ex tribunale possano arrivare “decine e decine di immigrati. Un ghetto”. La cosa verrà smentita, dalle anticipazioni dovrebbero essere solo altri dieci i rifugiati in arrivo. Ma in questi giorni sui social network sembrano aumentate a dismisura le paure e le ansie dei cittadini. Qualcuno si è addirittura sbilanciato in numeri a due zeri. Anche per questo l’assemblea di stasera è attesissima. Il paese dell’accoglienza, che ha ricevuto riconoscimenti per le attività rivolte ai rifugiati, sembra un paese diviso. Non tra solidarietà e intolleranza, ma tra solidarietà e paura.
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