“Questa volta sulle nomine abbiamo fatto scelte di merito, una rivoluzione silenziosa. Abbiamo utilizzato il meglio che c’era sul campo al di là della provenienza politica senza pregiudizi“. Lo ha dichiarato il governatore della Campania Vincenzo De Luca intervenuto questa mattina nella seduta monotematica del Consiglio regionale dedicata alla sanità, prima di aggiungere: “Completeremo le nomine entro la settimana”. Nomine che interessano in Irpinia sia l’Asl Avellino che l’azienda ospedaliera “Moscati”. Un lungo intervento quello del presidente della Regione Campania, che ha annunciato l’obiettivo strategico di“uscire dal commissariamento entro il 2017. L’equilibrio di bilancio strutturale c’è da tre anni – ha puntualizzato De Luca – ma il prezzo pagato per raggiungerlo sono 14mila unità lavorative in meno e reparti chiusi” in una regione che, secondo l’ex sindaco di Salerno, presentava e presenta tante ombre: “Abbiamo avviato la stabilizzazione di due mila precari. L’Arsan non controllava un bel niente e abbiamo dovuto istituire un ispettorato. Abbiamo trovato commissari che tutto facevano tranne che i commissari. Pensate – ha aggiunto – che c’è una sola persona in tutta la regione a lavorare agli accreditamenti, eppure qui il privato pesa per il 25% sull’offerta sanitaria. Ho dovuto chiedere il trasferimento di personale alla sanità”. Aumentare i Lea (livelli essenziali di assistenza), per raggiungere il punteggio che permetterà di “chiedere a fine 2016 la fuoriuscita della Campania dal piano di rientro”, è quindi l’obiettivo a sei mesi che il governatore affiderà ai nuovi direttori generali. “C’è una clausola nel loro contratto, li stresseremo per avere risultati: se non hanno il coraggio di firmare atti, non possono fare i dirigenti”. Migliorare i Lea significa, nella visione di De Luca, rimediare a scarsa prevenzione, a eccesso di parti cesarei, all’assenza di reti tempo dipendenti, cioè della cosiddetta emergenza-urgenza. A proposito del piano ospedaliero regionale, stilato dal commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro sanitario della Regione Campania Joseph Polimeni, De Luca ha commentato che “nel 90% della sua elaborazione è stato fatto un piano dignitoso e serio, e non era facile. Ci sono alcuni punti di criticità, su altri c’è da discutere, ma per il 90% è ragionevole. E’ stato inviato al Ministero, attendiamo larestituzione”. E quanto al Governo nazionale, De Luca ha inviato un preciso messaggio relativamente al riparto dei fondi per la sanità: “Faremo una guerra, vogliamo lo stesso riparto pro capite per tutti i cittadini. Il Governo nazionale si assuma la responsabilità di decidere. Ma se decideranno male sarà guerra” – ha continuato De Luca – Quando difendiamo la nostra gente le bandiere di partito per me non contano più niente. So bene che ci saranno problemi per il Governo e che c’è un fortissimo blocco di potere e di interessi nell’area Centro-Nord del Paese. Ma mi aspetto almeno l’avvio di un percorso, diamoci 3-4 anni e alla fine di questo periodo i fondi vengono ripartiti con lo stesso riparto pro capite. Vogliamo la sfida dell’efficienza, voglio liberarmi dal fare la questua ogni anno per il fondo di solidarietà”. Infine, un avvertimento per il futuro: “Non vi appassionate al tema di chi sarà il futuro assessore alla Sanità perché sarò io. L’ho detto nel programma che l’avrei seguita io“.
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