Nei 25 paesi dell’Alta Irpinia sono 16 gli istituti scolastici in reggenza. In tutta la provincia invece mancano circa 150 docenti e almeno 50-60 unità tra il personale Ata, dei quali moltissimi collaboratori scolastici. E’ iniziato nel segno della protesta di sindaci e sindacati il nuovo anno scolastico in provincia di Avellino. Questa mattina un gruppo di amministratori accompagnati dai segretari di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati davanti alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale per denunciare la situazione in particolare dell’Alta Irpinia.“La nostra è stata una protesta silenziosa, ma il tema è di grande urgenza”, spiegail sindaco di Lioni Yuri Gioino, presente assieme ai colleghi diLacedonia, Montella, Andretta, Castelfranci e Aquilonia. Quest’ultimo anche in veste di presidente della Città dell’Alta Irpinia. “Abbiamo scritto con i sindaci del progetto pilota all’assessore Fortini senza avere risposta. Oggi siamo stati sotto al Provveditorato(anch’esso in reggenza per il pensionamento della dirigente Rosa Grano, ndr)e con i sindacati metteremo a punto un documento da inviare in Regione e al Ministero– continua la fascia tricolore di Lioni -.Le reggenze determinano una mancanza di programmazione, non certo per colpa dei reggenti che fanno sforzi importanti per tenere in vita gli istituti. Maa Napoli probabilmente la questione non viene percepita come un problema.Per noi invece lo è: il Governo deve scegliere se investire o meno davvero nella scuola. Ad esempio, modificando la norma che costringe tanti dirigenti scolastici irpini vincitori di concorso a lavorare per almeno tre anni fuori regione. E’ inaccettabile che su 25 paesi dell’Alta Irpinia ci siano 16 scuole senza presidi titolari, tra le quali il comprensivo di Lioni con i suoi 750 alunni”, conclude Gioino.
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