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‘Se non è focolaio cos’è?’, la Cgil replica al Moscati

Dura replica della Cgil alla nota con la quale il Moscati respingeva la definizione di focolaio, dopo la positività al coronavirus di due medici e sei infermieri. “Dopo le tante dichiarazioni social dei direttori generali, tra Dpi a gogò e flotte di personale in arrivo, le nostre continue e costanti segnalazioni di tutte le criticità di nostra conoscenza e le pretese di ottenere delle corrette relazioni sindacali potevano sembrare accanimento sindacale e/o mania di protagonismo. Ma, lo scivolone senza pari nelle affermazioni odierne del Moscati in merito ai casi di positività fra il personale, che esclude il focolaio interno, ci costringere a dubitare sulle rassicurazioni fornite nelle ultime settimane“.Lo scrivono Licia Morsa e Pietro De Ciuceis, rispettivamente segretario generale e provinciale della Cgil Fp. La nota Gli 8 positivi in contemporanea possono avere tre ipotesi possibili: 1) contagio interno 2) Errore tecnico 3) un po’ ed un po’. Cominciamo a dire che se 8 casi di positivi fra il personale, non fanno ipotizzare l’eventualità di un focolaio, vorremmo conoscere il numero minimo dal quale si comincia a parlare di focolaio.Fatta questa premessa, se i casi dovessero essere confermati, 8 per noi sono un focolaio gravissimo per la collocazione dei contagiati e per le “oscure” modalità di trasmissione interna al Moscati.Partendo dal presupposto che se ciò fosse reale, si paventa una catastrofe per la nostra struttura di punta della provincia, perché i contatti fra personale e pazienti si sono estesi in diverse Unità Operative, quindi il tracciamento degli esposti e potenziali vettori del contagio diventa complicatissimo. A quali scenari andiamo incontro, non lo sappiamo per certo, di vero c’è che la struttura che si occupa di test e tamponi è sotto stress e che, come nel resto delle Unità Operative, il reclutamento di personale tarda a venire. Noi scongiuriamo il ricorso all’esternalizzazione anche di questo servizio, magari a costi raddoppiati. Potremmo e vorremmo parlare di molto altro, ma sicuramente ci sarà tempo più avanti per parlare della situazione organizzativa interna al Moscati e al Landolfi, dei continui proclami e ripensamenti organizzativi, della chiara difficoltà nella gestione della crisi da parte dei manager sanitari e del loro folto entourage che si sono trovati drammaticamente scoperti durante questa emergenza. Certo interrogare il parlamento in merito a questo, quando altrove si è stati capaci di fare di peggio fa un po’ effetto, ma meglio tardi che mai sperando che si tratti di un madornale errore piuttosto che una assurda e catastrofica realtà.Chiediamo con maggior forza che il personale venga fornito in maniera adeguata di dispositivi di sicurezza e istruito adeguatamente sull’utilizzo corretto degli stessi. comments

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