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Servillo show a Sant’Angelo dei Lombardi, archi magici e serata indimenticabile

Un concerto magico nel dicembre santangiolese. “Spassiunatamente”, spettacolo di Peppe Servillo. La voce degli Avion Travel tra gli archi dei Solis String Quartet. Un abbraccio tra il cantante e il pubblico, tra il pubblico e altri quattro musicisti straordinari che hanno superato la tradizione napoletana per lasciarsi andare a funamboliche performance tra virtuosismi e sorrisi. La musica, con i classici resi ancor più eleganti, e un pizzico di ironia nell’interpretazione. Lo spettacolo, tra le battute e i racconti delle canzoni. Servilloal centro del palco, a volte in un divertente battibecco coi suonatori. Formale ma disinvolto, disponibile e pronto al dialogo con la gente seduta. Ammaliata e divertita la platea. I pezzi: da Maruzzella a Dicitencello vuje, da Nustalgia a Dove sta Zazà. Brani immortali rivisitati dai violini diVincenzo Di DonnaeLuigi De Maio.Con la viola diGerardo Morronee il violoncello che diventava anche strumento di percussione, accarezzato e picchiato daAntonio Di Francia. Il trionfo della musica di qualità, nell’ambito di“Tra Chiostri e Conventi…spettacolo di luci e suoni”. Doveva essere un omaggio alla tradizione napoletana e così stato. Ma è stato anche molto di più. Non c’era retorica nei passaggi di Servillo sull’Irpinia. Solo poche parole che risultavano sincere. Lui che aveva formato il primo gruppo il 5 ottobre nel 1980, ha ricordato come sia importante rialzarsi dopo una tragedia, il terremoto, anche e soprattutto con la cultura. E ha ricordato come sia fondamentale sentirsi vicini tra campani. Un casertano in Alta Irpinia, per dire che anche un paesino può costruire un percorso e un futuro partendo dall’immateriale. Un messaggio di speranza. Il tre gennaio 2016 si tornerà in Cattedrale per lo spettacolo di Fiorenza Calogero, “Nun tardare sole”, Melodie Natale napoletano con Marcello Vitale, chitarra battente, Mauro Squillante, calascione e liuto a penna, Carmine Terracciano, chitarra napoletana, Salvatore Minale, tamburi a cornice.

Redazione IrpiniaPost

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