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Skapte dalla città: la birra, l’amore, Cairano

Forse sarebbe semplicistico definirla “la birra di Cairano”. Ma a ben guardare è davvero la birra di Cairano, poche storie, prodotta nel centro storico da due “matti”. Francescantonio Colicchio e Francesco Cataldo danno il via a una avventura imprenditoriale e non solo. Skapte si chiama il birrificio. Ed è la birra di Cairano perché anche se i due vengono dalla vicina Vallata e da esperienze variegate in giro per l’Italia, nel borgo più piccolo hanno trovato l’ispirazione e l’amore (per Francescantonio proprio quello, tra poco le nozze).

Un’avventura che non è affatto una scommessa alla cieca. Francescantonio e Francesco hanno studiato, letto, sperimentato, bevuto. Conoscono i prodotti, la base del prodotto, un mondo particolare in continua evoluzione. Hanno iniziato in garage più di 10 anni fa, più tardi hanno partecipato a concorsi per homebrewer. Nel 2016 Francescantonio si trasferisce a Padova per seguire il corso di Birraio Artigiano dell’accademia delle professioni, ottenendo così la qualifica professionale. Nel 2019 decidono che sia arrivato il momento, di aprire il birrificio. Mesi di preparazione e lavoro. Ci siamo? No, c’è la trafila burocratica e soprattutto quel maledetto 2020 con tutti gli ostacoli e i nuovi rallentamenti.

Ma adesso hanno cominciato sul serio. E per iniziare, ma seguiranno sorprese, ecco un tris di Blanche, English Ale, American Pale Ale. Fusti e bottiglie, il tutto presentato in anteprima all’Ufita Med Expo di Flumeri.

Nel design Cairano è ben presente: la rupe, gli organi a vento. Il logo è il pendaglio antropomorfo di Cairano, settimo secolo aC che si trova al Museo Irpino. “C’è Cairano sì, ma ci sono e ci saranno anche altri rimandi nelle immagini che accompagneranno la birra. Le nostre passioni, la storia della birra in Europa”. Skapte, è un esempio, viene dal verbo norvegese “skapa” (creare), ne è il participio passato e vuol dire “creato”.

Insomma, i giovani sono irpini ma non certo pasdaran della Rivoluzione irpina. A proposito di rivoluzioni, per adesso i prodotti sembrano assolutamente in linea con gli stili di riferimento. Su una gradazione omogenea, di poco superiore ai 5 gradi. Birre freschissime per l’estate. Ma siamo sicuri che si sperimenterà, del resto le stagioni a Cairano hanno suggestioni infinite.

 

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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