Avviata ieri, con il voto del Consiglio comunale di Avellino, la fase liquidatoria dell’Istituzione Carlo Gesualdo.A votare a favore della proposta di scioglimento 17 consiglieri,cinque i contrari tra i quali i dissidenti interni alla maggioranza del sindaco Paolo Foti, Gianluca Festa e Antonio Genovese, oltre a Dino Preziosi, Domenico Palumbo e Monica Spiezia; due gli astenuti (Massimiliano Miro e Barbara Matetich, entrambi esponenti della maggioranza). Non hanno partecipato al voto, così come non parteciperanno alla nomina del comitato di reggenza, i gruppi “Si Può” e Udc. L’approvazione, arrivata in seconda convocazione, apre la strada al commissario liquidatore che dovrà elaborare un bilancio stralcio della debitoria da onorare, da sottoporre alla Giunta e poi all’assise comunale. Della gestione del Massimo cittadino si occuperà un comitato a tre che reggerà l’Istituzione fino al termine della consiliatura. Un membro del triumvirato sarà nominato dall’opposizione, uno della maggioranza e l’ultimi dal sindaco. La gestione del Massimo cittadino sarà dunque poi affidata ad un comitato composto da tre membri (uno a testa per opposizione e maggioranza ed un terzo designato direttamente dal Sindaco) che dovrebbe tenere le redini dell’Istituzione fino al termine della consiliatura. A complicare la vicenda il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti del teatro. La messa in liquidazione dell’Istituzione avviene quindici anni dopo la sua nascita.A svolgere le funzioni di commissario, dopo le dimissioni del cda presieduto da Luca Cipriano, era da diversi mesi il segretario generale del Comune, Riccardo Feola. comments
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