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Terapia intensiva a Sant’Angelo, D’Angola attacca la Morgante

È scontro tra il direttore generale dell’Asl Avellino Maria Morgante e il sindaco di Sant’Andrea di Conza Pompeo D’Angola. Luogo del contendere la riunione sul futuro dell’ospedale Criscuoli, in particolare del nascente reparto di terapia intensiva, convocata dal primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi Marco Marandino. Davanti al sottosegretario Carlo Sibilia, al vescovo Pasquale Cascio, ai consiglieri regionali neoeletti Livio Petitto e Maurizio Petracca, e ai sindaci di Lacedonia, Guardia, Andretta, Teora, Cairano, Bisaccia, Conza, Calitri e Morra, D’Angola sbotta e attacca.

“Mi spiace interrompere questo idillio – dice riferendosi ai concilianti interventi dei colleghi di Teora e Bisaccia – ma io sono arrabbiato. Mi sento offeso oltre che come abitante di questi territori, come istituzione. Non posso accettare le dichiarazioni del direttore Morgante”.
Il riferimento del sindaco santandreano è un comunicato stampa dell’Asl Avellino nel quale si metteva in relazione la mancata apertura della terapia intensiva con l’indisponibilità di medici a venire a lavorare nelle aree interne.

“Mi scuso per questi toni con il vescovo, ma – continua D’Angola – non è accettabile che la dottoressa dica queste cose. Lei è di un paese interno come i nostri, lei è stata nominata anche su indicazione di un importante rappresentante istituzionale dell’Alta Irpinia e non mi sta bene che dica certe affermazioni. In Emilia Romagna mancavano migliaia di insegnanti: hanno abbassato la testa a lavorare e li hanno trovati. Quindi lei ha il dovere di trovare dei medici”.

Il sindaco torna al suo posto scosso, poi abbandona visibilmente contrariato la riunione. Che va avanti per un’altra ora abbondante, fino alla lunga replica della manager che parte proprio dalle accuse della fascia tricolore.
Io credo di non aver offeso nessuno e non mi offendo se mi dicono che io non lavoro, pur facendolo. Mi dispiace per i miei collaboratori e dipendenti, che stanno profondendo uno sforzo grandissimo“, esordisce sottolineando pure l’opportunità della riunione. E spiega dettagliatamente le sue affermazioni.

“La terapia intensiva è pronta da due mesi. I quattro posti più i due di sub-intensiva ci sono. Siamo stati i primi in Campania a finire i lavori e lo stesso vale per Ariano Irpino. Il personale? Il concorso di settembre 2019 ne preso 5 anestesisti. Ma tre erano specializzandi e hanno bisogno di un tutor ancora. Oggi abbiamo per l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi 7 anestesisti, compresi gli specializzandi. Ne servono almeno altri 7. Abbiamo chiesto alla Regione e ci ha dato l’ok, ma nessuna delle Asl e aziende sanitarie campane ha al momento anestesisti disponibili a venire nelle aree interne”. E precisa: “Molti rifiutano pure di lavorare a Napoli e, bene o male, nelle varie graduatorie ci sono sempre le stesse persone. Rifaremo concorsi e avvisi sperando vada meglio. In base al decreto 34 possiamo fare anche manifestazioni di interesse. Le risposte sono però quasi sempre quota zero. Per noi è una sconfitta aver creato un castello e non avere personale, ma vi assicuro che le stiamo provando tutte”.

Non sono solo gli anestesisti a essere introvabili. “Pure i medici internisti non rispondono. Ventuno di loro hanno rifiutato persino il Cardarelli – continua Morgante -. Ci siamo rivolti ai geriatri, compatibili con questo profilo, ma non partecipano ai concorsi perché preferiscono fare gli specialisti. Gli infermieri? Mancano anche quelli, anche per guidare le unità mobili. E sulla cardiologia, prevista dal Progetto pilota e strutturalmente già terminata da tempo, abbiamo lo stesso problema e senza personale sufficiente a coprire turni non possiamo partire. Io non so perché i medici decidono di lavorare altrove, ma sono scelte legittime”.

Infine l’annuncio. “La Regione ci ha chiesto di aumentare la disponibilità di posti letto covid. In questo piano di ampliamento c’è pure Sant’Angelo dove creeremo 6 posti di sub-intensiva là dove era prevista la terapia intensiva in attesa di aprirla. E questa è l’unica area dell’ospedale con ingresso separato. E le Usca in provincia passeranno a sette”, conclude.

Ospedale Criscuoli, Sibilia: ‘Inaccettabile in emergenza la mancanza di medici’

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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