Torella, Delli Gatti per il bis: ‘La politica è visione sul futuro’

Ultima settimana di trattative a Torella dei Lombardi sulla composizione delle liste per le elezioni comunali del 3 e 4 ottobre. Il sindaco uscente Amado Delli Gatti, biologo classe 1969, già nel mese di giugno aveva sciolto le riserve sulla sua ricandidatura. Oggi lavora per completare la squadra e attende di capire se la sua sarà una corsa in solitaria, come avvenne cinque anni fa, o se dovrà confortarsi con un eventuale avversario.

Giornate di riunioni, ma intanto la compagine prende forma. Della partita saranno sicuramente i due componenti della Giunta uscente, Antonio Minetti e Eugenio Di Prizio. Certa pure la ricandidatura di Antonella Perrotti, la delegata all’agricoltura è stata nel quinquennio l’unica donna a sedere tra i banchi del Consiglio comunale.

Sindaco, tra sette giorni le liste dovranno essere presentate. Qual è la situazione a Torella?

“Come spesso accade nei piccoli contesti non è semplice trovare persone disponibili a impegnarsi per la cosa pubblica. Indubbiamente c’è diffidenza verso la politica, da parte dei meno giovani perché orfani di quella con la P maiuscola e dei giovani perché mancano ideologie. Ma amministrare un piccolo Comune significa poter agire in nome e per conto della comunità, contribuire al suo futuro. E’ sacrificio, certo, perché bisogna essere a disposizione di tutti, non si dorme la notte se nevica pensando alla partenza degli autobus l’indomani, e ci si sporca la mani per aiutare. Ed è un peccato che non ci sia voglia di partecipare”.

Pensa che gli amministratori debbano fare qualcosa in più per stimolare la partecipazione alla vita pubblica?

Io e la mia squadra ne siamo fortemente convinti. E’ per questo che nel nostro programma elettorale, in via di definizione, abbiamo inserito la modifica della statuto comunale entro i primi 100 giorni. Lo scopo è quello di istituzionalizzare alcune forme di partecipazione, come le commissioni e le consulte, rendendole obbligatorie. In questi anni abbiamo notato che i consigli comunali non sono mai stati seguiti dai cittadini. Abbiamo avuto qualche esperienza significativa di assemblea pubblica promossa da noi o da comitati in occasione di scelte sullo Sprar o su un’antenna telefonica. Ma sentiamo il dovere di spingere per una maggiore partecipazione. La speranza è di poter avvicinare nuove persone alla cosa pubblica, di dare loro la possibilità di appassionarsi. Visto che non accade più nei partiti, proveremo a farlo noi come istituzione.

Altra situazione tipica che piccoli contesti è l’eterno ritorno di ex amministratori o idee dal passato. Un fatto fisiologico? 

A me piace sempre citare un’espressione inglese: the past is past. Abbiamo guardato avanti cinque anni fa e lo rifaremo in questa occasione. Ogni storia è rispettabile, ma va pure contestualizzata. E io preferisco fare politica con lo sguardo al futuro, non con lo specchietto retrovisore.

A proposito di futuro, è presto per parlare a tutto tondo di programmi. Ma può darci un’anticipazione?

Sicuramente vogliamo riprendere il cammino verso una consulta intercomunale con altri quattro Comuni, perché per il discorso che facevo prima organizzarne una per ogni paese diventa complicato. Poi con il mio gruppo vogliamo dare grande attenzione all’ambiente in tre direzioni: Ofanto, bosco Girifalco e valorizzazione in chiave turistica dell’area di Candriano, dove nell’ultimo decennio importanti aziende vitivinicole hanno investito. Quei paesaggi che guardano a Paternopoli e Castelfranci, un tempo tutti seminativi, oggi non hanno nulla di invidiare alla Toscana, per usare una formula forse abusata.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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