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Torna il Progetto Pilota, due mesi e tanti temi dopo

Torna a riunirsi, e lo farà martedì 21, il tavolo del Progetto Pilota Alta Irpinia. Dall’ultima volta, circa due mesi fa, sono accadute diverse cose. Ad esempio, è stato assegnato all’istituto Maffucci di Calitril’indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria – Produzione e Trasformazione”. Era uno degli argomenti di cui i sindaci della Città Alta Irpinia avevano discusso a proposito di riorganizzazione della scuola: lo avevano fatto non soltanto nelle sedi deputate al loro confronto, ma pure sui giornali. Diverse le aspirazioni in campo,alla fine l’ha spuntata Calitrie da settembre il corso dovrebbe essere attivo. Restando sul tema scuola, nei giorni scorsi ha creato scalpore laproposta del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivonei Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci. Quello dei migranti non è argomento da Progetto Pilota: lo diventa nel momento in cui un preside fa notare che“le scuole presenti registrano sempre meno iscritti e perdono “pezzi” di anno in anno”e che l’accoglienza strutturata di rifugiati può diventare un “espediente” per tenerle aperte. E’ accaduto pure chesono salite a otto, con l’approvazione del progetto delle Madonie in Sicilia e delle Valli Grana e Maira in Piemonte, le strategie di area che hanno ottenuto l’ok da Romaper la sottoscrizione dell’accordo di programma quadro. L’Alta Irpinia non è tra questi otto territori: partito sulle ali dell’entusiasmo, il percorso del Progetto Pilota nostrano è andato man mano rallentando, almeno stando agli incontri ufficiali, e dopo le amministrative dello scorso giugno è sembrato addirittura infilarsi in un cul de sac per via della spaccatura venuta a crearsi tra sindaci, con il blocco dei dissidenti da una parte e quello dei “lealisti” al presidente Ciriaco De Mita dall’altra. Blocco dei sindaci dissidenti la cui tenuta di recente è sembrata scricchiolare. L’argomento era delicato, ma leggere il primo cittadino calitrano Michele Di Maio sconfessare l’alleato conzano Vito Cappiello (alleato appunto all’interno del Progetto Pilota) sulla materia rifiuti ha lasciato perplessi, sebbene la sua posizione potesse essere prevedibile. Entrambi d’accordo sulla compatibilità ambientale del biodigestore che Conza avrebbe voluto ospitare, si sono trovati divisi sulla location nella quale sarebbe dovuto sorgere. Obiezione mossa dai vari Farina e D’Angola, che al tavolo della Città Alta Irpinia siederebbero nel fronte dei “dialoganti” con il presidente. Certo, i rifiuti non sono la prima delle preoccupazioni del Progetto Pilota, ma anche i GAL non avrebbero dovuto esserlo: eppure sappiamo come è andata a finire. Nulla è davvero scontato a queste latitudini. Ad ogni modo, quella dei rifiuti è materia complessa: nelle prossime settimane dovrà insediarsiil nuovo ente d’ambitoe individuare un presidente; soprattutto però dovrà farsi carico di formulare una proposta alla Regione Campania sulla riorganizzazione del servizio sul territorio provinciale, a partire dalla questione attualissima del trattamento dei rifiuti organici. Un pezzo di Alta Irpinia, che ha l’unico impianto di compostaggio pubblico provinciale (a Teora), attraverso undocumento firmato da una decina diComuniha sottolineato nei giorni scorsi la necessità di ragionare per sotto aree. Se è vero che i rifiuti non figurano tra i punti all’ordine del giorno della riunione di martedì (che prevede una discussione sul catasto in forma associata), la compresenza di 25 amministratori nello stesso luogo potrebbe essere colta come occasione per discutere anche di questo. Nella definizione di un’idea di sviluppo per questo territorio la monnezza potrebbe avere un suo spazio.

Redazione IrpiniaPost

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