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Tornano i pellegrini a Materdomini, la minoranza: ‘Serve subito un piano di sicurezza’

Prima domenica di pellegrinaggi nella fase 2 al santuario di San Gerardo a Materdomini. Diverse le persone arrivate nell’alta valle del Sele, dopo mesi di stop a ogni tipo di attività pubblica, celebrazioni eucaristiche comprese. Prima domenica ed è subito polemica.Ad attaccare è la minoranza in Consiglio comunale che denuncia sui social la mancanza di un piano di sicurezzae i ritardi dell’amministrazione targata Melillo. Proprio il sindaco nelle scorse settimane aveva scritto al governatore De Luca, assieme al collega di Mercogliano, per chiedere interventi specifici a sostegno del turismo religioso e in particolare delle attività ricettive e commerciali fortemente penalizzate, anche qui, dal lockdown e dalla crisi sanitaria. “Caposele risorge” scrive:“Siamo in piena fase 2, ma già si risvegliano i primi tentativi di ripresa.Ieri abbiamo assistito a Materdomini alla prima domenica del dopo lockdown con una presenza di un migliaio di pellegriniche erano impazienti di salutare il nostro San Gerardo. A parte la gioia di rivedere che la rinnovata vitalità, dopo un periodo di crisi, è molto vicina, ci siamo dovuti subire l’ennesimo affronto alla comunità da parte dei nostri amministratori”. Poi l’affondo:“Non un piano, non uno straccio di intervento preventivo, non una segnalazione, non una minima organizzazione dei flussi turistici che sono stati lasciati liberi e senza una regola in spregio ad ogni decreto in vigore anticovid-19. Parcheggi abbandonati (con discarica incorporata), servizio d’ordine inesistente (a parte i nostri valorosi vigili) e soprattutto la strafottenza ha regnato sovrana in questo primo giorno di pellegrinaggio.Mercogliano, Pompei, San Giovanni Rotondo hanno messo in campo una task force di volontariato e vigilanza istituzionalee hanno affrontato con razionalità ed efficacia il movimento della prima domenica di pellegrinaggio. Noi assenti su tutti i fronti, è veramente un’assurda indecenza”. “Auspichiamo che si possa rimediare immediatamente con un “piano” serio ed efficiente che coinvolga tutte le parti sociali e gli operatori del settore (abbandonati a loro stessi), affinché si continui ad evitare il rischio e contemporaneamente gestire, con sapienza, il flusso del pellegrinaggio che è vitale per la nostra comunità. Caposele non è un Comune qualsiasi, lo vogliamo ricordare ai nostri amministratori”, conclude la minoranza che sottolinea: “Il riferimento è esclusivamente alle mancanze degli amministratori e non dei Padri Redentoristi e delle attività commerciali, che hanno già messo in pratica un loro piano autonomo di sicurezza”. comments

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