Categories: Cronaca

Traffico internazionale di droga, interessi anche in Irpinia

Si chiama Bambasa l’operazione per contrastare il traffico internazionale di stupefacenti in tutta Italia che questa mattina, all’alba, ha visto impegnatii militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, appartenenti al Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.), nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone di cui cinque in carcere, due ai domiciliari e uno colpito dall’obbligo di dimora. Contemporaneamente sono in corso perquisizioni e sequestri nelle province di Salerno, Napoli, Firenze, Prato, Latina e Potenza. Dalle indagini è emerso che l’associazione dedita alla vendita di droga era stanziata nei comuni vesuviani e composta da persone residenti nel comune di Ottaviano, Castellammare di Stabia, Sant’Anastasia, Pompei e Salerno. Le indagini hanno portato alla luce un carico di 30 kg di cocaina proveniente dall’Ecuador e inizialmente destinato al porto di Salerno successivamente sottoposto a sequestro nel porto di Ambarli il 9 aprile 2015 dalle autorità turche appositamente attivate con i canali di collaborazione internazionale antidroga. Gli associati, prima di apprendere del sequestro,cercavano di acquisire il possesso del carico presso il porto bulgaro di Burga s’, destinazione finale del container con la droga. Come successivamente ricostruito, la gestione del carico di stupefacente è stata causa di dissidi interni all’organizzazione e tali divergenze hanno portato ad un grave fatto di sangue avvenuto aMugnano del cardinalenei confronti di Nicola Annunziata, classe 58, morto il 4 maggio del 2015, dopo un’agonia in ospedale di cinque giorni. Per l’omicidio è imputato una delle persone considerate vicine all’associazione, Luigi Bruno, classe 69. Oltre all’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, sono stati contestati anche l’importazione della droga, con l’aggravante della transnazionalità, e utilizzo, per alcuni sodali, di falsi documenti. Gli esponenti del gruppo criminale potevano contare su contatti con persone di nazionalità ispanica è colombiana, referenti per i fornitori d’oltreoceano con cittadini bulgari.

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