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Traforo del Partenio: ok al piano ma i dubbi restano

È stata firmata l’intesa per la realizzazione del piano di fattibilità del traforo delmonte Partenio,che sarà finanziato con le economie di gara dell’ultimo lotto della bretella Cervinara-Pianodardine, tratto ancora da realizzare e al quale sono destinati 80 milioni di euro. L’accordo tra Provincia e Regione, con la disponibilità del governatore De Luca già nei mesi scorsi a reperire le risorse utili al piano esecutivo dell’opera e l’ok ai finanziamenti del piano di fattibilità nell’incontro di ieri con il delegato ai trasporti della regione Campania Luca Cascone, ha dato una prima ufficialità al progetto del presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi. Progetto che avvicinerà Cervinara al Mandamento e ai collegamenti autostradali e per il quale il numero uno di Palazzo Caracciolo già nei primi incontri con gli amministratori irpini aveva annunciato l’intenzione di procedere in tempi brevi, sottolineando la necessità di una infrastruttura che permetta ai cittadini della Valle Caudina di raggiungere i paesi del Mandamento e l’autostrada in soli 20 minuti, oltre a nuove prospettive di sviluppo. Ma un duro dibattito rischia di nascere, ancora una volta, tra chi guarda al rilancio dell’economia e dello sviluppo di un’area produttiva ferma come la Valle Caudina, e chi vuole prima di tutto tutelare l’ambiente e le risorse naturali, oltre agli stessi abitanti delle due zone interessate dal traforo. Diverse associazioni e movimentihanno già espresso il loro disaccordo e sono pronti a schierarsi contro la realizzazione del tunnel di 4 chilometri che passerà sotto il monte Partenio. Nei mesi scorsi, con l’avvio dell’intesa tra Provincia e Regione, il primo ad opporsi al progetto fu l’Osservatorio Meteorologico di Montevergine, in difesa degli ecosistemi del Partenio e della Valle Caudina, zone già note per le criticità legate al dissesto idrogeologico. Oggi a farsi sentire è anche il Movimento in difesa del Cittadino, il cui presidente Generoso Testa dichiara l’inutilità dell’infrastruttura e la necessità di sentire il parere dei cittadini. E, qualora Biancardi non dovesse accettare un confronto, si dice pronto alla mobilitazione, attraverso una raccolta firme e un referendum. comments

Redazione IrpiniaPost

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