La notizia arriva dalla Festa dell’Udc ad Altavilla Irpina. Ancora una volta la Sicilia diventa casus belli per i centristi. Era già accaduto in occasione del referendum costituzionale. Dopo l’accordo con Forza Italia per la corsa all’Ars e il dopp Crocetta, il segretario provinciale dello scudocrociato, Giuseppe Del Giudice, ha chiarito ieri sera la linea dell’area demitiana. “Come partito, abbiamo una vera e propria iattura: una classe politica a livello nazionale, l’ultimo è Lorenzo Cesa (il segretario nazionale), che è davvero un disastro. Non hanno l’intelligenza di capire che bisogna confrontarsi, ma pensano a garantirsi il proprio posticino, una o due poltrone”. “Il punto è che – ha spiegato Del Giudice – la legge elettorale attuale prevede un premio di maggioranza al 40% e nessun partito lo supererà, quindi nessuno potrà governare. Significa – continua che il grande inciucio tra Forza Italia e Pd è scontato. Il Parlamento sarà ingessato e non si potrò fare nulla”. Di qui il cuore del ragionamento dei demitiani che chiedono con forza un’assemblea a Roma per decidere una linea politica. “O andiamo con Forza Italia in una lista unica, e scompariamo per garantire un posto a Cesa e qualche altro, o dobbiamo presentarci come Udc nella coalizione di centrodestra. Ma se non prendiamo il 3% non avremo parlamentari. Tanto vale che lo prendiamo da soli, a casa nostra ed in maniera indipendente”.
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