Economia

Uva aglianico senza committente, Cia Avellino chiede tavolo di crisi

La difficoltà manifestata dei centotrenta viticoltori dell’areale della valle del Calore che dal 1° di agosto sono senza un committente apre una questione di ordine sociale, pertanto Cia Avellino ha già presentato formale richiesta di un incontro al Prefetto di Avellino Paola Spena per l’apertura di un tavolo di crisi”. Così Stefano Di Marzo, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Avellino, che questa mattina ha incontrato i giornalisti unitamente al presidente di Cia Campania Raffaele Amore e al rappresentante zonale di Cia Paternopoli Mario Cresta.

Obiettivo della Confederazione irpina è quella di coinvolgere l’intero tessuto produttivo e imprenditoriale, dalle grandi cantine alle cooperative, per mitigare il problema e garantire la vendita di 25 mila quintali di uve da aglianico, che come ha spiegato Di Marzo “corrispondono ad un anno intero di lavoro e sacrifici, e che non può prestare il fianco a speculazioni. Vogliamo vendere l’uva e conservare il posizionamento del trattamento economico degli anni precedenti”. Ma oltre a intervenire per una risoluzione immediata e frenare un eventuale impatto negativo su centotrenta famiglie del territorio, Cia Avellino guarda ad un orizzonte più ampio, che contempla la definizione di una nuova governance del mondo del vino.

                                             La convocazione della conferenza stampa arriva a seguito di una riunione molto partecipata a Paternopoli, dove una delegazione di viticoltori ha presentato la problematica ed esposto la questione. La storica azienda che comprava le uve da aglianico dai viticoltori in questione ha annunciato l’interruzione dell’acquisto, esponendo di fatto un areale che comprende i comuni di Paternopoli, Montemarano e Castelfranci, ad un impoverimento complessivo.

Intanto il presidente di Cia Campania Raffaele Amore conferma il supporto ai viticoltori, ma sottolinea l’impegno a evitare speculazioni sul prezzo delle uve, che poi potrebbe invece estendersi a tutto il comparto regionale: “Ci attiveremo al tavolo verde regionale per monitorare la campagna vitivinicola e stabilire le azioni da mettere in campo. Siamo pronti a fare la nostra parte per risolvere questa emergenza, ma saremo a lavoro per mettere in campo azioni strategiche tese a costruire una governence del sistema vinicolo regionale, comprensivo di una strategia di marketing promozionale e commerciale, e di una organizzazione complessiva della filiera” ha spiegato.

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