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Voto Irpinia: chi è stato è stato… e chi è stato non è

Troppo facile parlare dopo i numeri. Meglio far parlare i numeri. Così in provincia di Avellino i numeri urlano forte. Rosetta D’Amelio è la più votata. Da Ariano a Sant’Angelo dei Lombardi, passando per Lioni ovviamente. Ma arrivando fino ad Avellino e Solofra, dove solo De Luca Enzo poteva qualcosa in più. La sua forza è stata il radicamento, cinque anni in Consiglio seppur all’opposizione. E la credibilità. Il Pd va bene, inutili raccontarsi favole. Tutti i candidati stanno raccogliendo somme di tutto rispetto. A un certo punto si pensava addirittura che Beniamino Palmieri potesse essere competitivo. Anche lui ha pescato ovunque, grazie al lavoro dell’associazione Big Bang. In generale la lista era strutturata alla grande e pensata per andare a mille. Due nuovi e nuovi d’esperienza, divisione geografica delle candidature. La lista ha funzionato, visto che non si può certo parlare di debacle per Roserta Santaniello (quarta).Il Movimento Cinque Stelle supera di poco il 13%. Non è poco, ma forse era lecito attendersi qualcosina in più. Le regionali si vincono con le preferenze ai candidati. In ogni caso il partito inizia a radicarsi. Sinistra non pervenuta. In Campania come in Irpinia, Salvatore Vozza non supera il 3%. Aspettiamo di conoscere il dato dell’Udc. E di sapere se Maurizio Petracca riuscirà a entrare in Consiglio regionale. Ma alla fine poche storie, Ciriaco De Mita ha piazzato un colpo memorabile. Il suo due per cento (a livello regionale) consente a De Luca di vincere la partita più importante. Nella galassia del centrodestra il risultato di Pietro Foglia ed Ettore Zecchino è ottimo. La forza degli uscenti ha dunque pesato. Forse non basterà questa forza per consentire un posto in consiglio, perché oggettivamente i due erano a capo di liste abbastanza deboli. Ma la smentita è dietro l’angolo dopo una lunga notte di sorprese. Aspettiamo il risultato di Forza Italia, che forse piazza Franco Di Cecilia in Regione. Ecco, al di là dell’ingresso negli uffici del centro direzionale qui la lista era leggermente più forte. Chiamiamola geografia politica d’Irpinia, geopolitica di periferia, territori. Insomma questa roba qui conta…

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