Whatsapp, addio per sempre alla privacy: ora tutti avranno il numero di tutti | Basta cercare nome e cognome

mano che regge telefono

Novità in arrivo (Foto di Simon da Pixabay) - irpiniapost.it

Una nuova funzione in arrivo su WhatsApp promette di cambiare tutto. Privacy a rischio o semplice evoluzione? Scopri cosa bolle in pentola.

WhatsApp è quel posto dove si fa tutto: si comunica, si organizza, si litiga, si fa pace e ogni tanto si finisce in un gruppo da cui non si sa più come uscire. In silenzio, milioni di utenti lo aprono ogni giorno con un mix di dipendenza e rassegnazione.

Negli anni è diventata una seconda casa digitale. Ci trovi dentro la famiglia, i colleghi, gli amici delle medie e anche quel contatto salvato come “Mario gommista?” che non ricordi chi è. Tutti lì, uno sopra l’altro, con notifiche sempre in agguato.

Ma WhatsApp non è solo un’app: è un’abitudine. Un riflesso automatico che ha riscritto il nostro modo di parlare e di stare in contatto. Ed è proprio per questo che ogni minimo cambiamento ha il potere di destabilizzare più di quanto si pensi.

E ora qualcosa bolle in pentola. Una novità in apparenza innocua, quasi banale, ma che potrebbe riscrivere il modo in cui gestiamo la nostra identità digitale. Un cambiamento che impatterà sulla nostra privacy.

WhatsApp: addio alla privacy

WhatsApp sta infatti per introdurre i nickname: una funzione che permetterà di chattare senza più condividere il numero di telefono. Basterà cercare nome e cognome, o direttamente il nickname scelto, e il gioco sarà fatto. Il numero? Nascosto. O almeno, in teoria.

Attualmente, secondo quanto riporta anche msn.com, è in fase beta su Android: gli utenti possono già “prenotare” il proprio nome utente, in attesa dell’aggiornamento ufficiale. Una mossa che, secondo Meta, punta a dare più privacy e controllo all’utente. Ma non tutti sono convinti.

donna che si copre il volto con telefono
Privacy a rischio? (Foto di Rachit Tank su Unsplash) – irpiniapost.it

Le novità in arrivo

Perché se da un lato non dover più fornire il numero può sembrare un sollievo (basta con i bigliettini e i “scrivimi così ti salvo”), dall’altro apre la porta a dinamiche già viste su altre piattaforme, tipo Telegram: account anonimi, nickname simili a truffatori, canali poco trasparenti. Il sistema quindi è simile a quello già visto su altre app, ma qui la portata del cambiamento è ben più ampia: WhatsApp ha molti più utenti, e quindi molto più caos potenziale.

La privacy, insomma, potrebbe finire per diventare solo un’illusione ben confezionata. E mentre qualcuno corre a prenotare “@luigi_8999” come fosse l’ultima briciola su Internet, altri iniziano a chiedersi: stiamo davvero proteggendo la nostra identità, o la stiamo solo rendendo più difficile da riconoscere?