10 anni di Salzarulo: ‘Posso dare ancora qualcosa’

Principale teatro politico per le amministrative 2016 insieme ad Avella, Monteforte e Serino. A Lioni termina il secondo mandato di Rodolfo Salzarulo. Dieci anni. Dalla benedizione di Ciriaco De Mita alla rottura con Rosetta D’Amelio. Il sindaco ripercorre periodi e progetti.

Sindaco, dieci anni fa l’accordo con Ciriaco De Mita e il suo primo mandato. Sono cambiate tante cose…

Mi presento con la Margherita, sponsorizzato o candidato da De Mita. Ma la storia è divertente perché soltanto dopo racconta quello che è accaduto. De Mita mi candida, poi tutti i demitiani vanno a fare una lista contro di me. Cinque anni fa De Mita dice “Salzarulo è male”, e mezzo Pd va a fare una lista dall’altra parte. Ma sono stato sindaco per dieci anni, un fatto inedito a Lioni…

E anche se Lei non potrà ricandidarsi alla carica di sindaco… non vuole affatto ritirarsi. Giusto?

Dieci anni sono tanti, direi anche troppi. Ma è singolare una lista senza Salzarulo. Io penso di dover concorrere perché sarebbe sgradevole sentir dire che tutto il brutto l’ha fatto Salzarulo e tutto il buono l’hanno fatto i suoi assessori. C’è bisogno di una sterzata, non lo metto in dubbio. Ma un anello di contatto con il passato credo sia opportuno. Rompere i ponti è sempre negativo. Potrei fare il fratello maggiore non per avere un peso nella nuova amministrazione ma, ripeto, per essere l’anello di congiunzione. Non so se questo sia possibile. Il Pd però non c’è stato, devo evidenziarlo. Il circolo si apre solo al tesseramento e alle primarie. L’amministrazione ha operato da sola per cinque anni, senza sostegno e senza critica, andando a cercare un rapporto con i cittadini. Io però ho un dovere rispetto alla comunità, che è quella di costruire una ipotesi. Legittimo il tentativo del presidente del Consiglio regionale di fare le lista a casa propria, ma così farebbe esattamente come De Mita. Invece i partiti hanno determinate regole.

Ma se non si dovesse trovare una sintesi Salzarulo con chi correrebbe? 

Nel caso tra qualche giorno inizierò a esplorare. Guarda, non l’ho ancora fatto nonostante sembra che tutti a Lioni siano già in campagna elettorale.

Si parla del suo assessore Andrea Pezzella come capolista. Voci?

Mi sento di escluderlo.

Dieci anni. C’è ancora qualcosa che Lei deve completare?

Cose da completare? Sì e no. I programmi sono giunti al termine o giungeranno al termine. E c’è bisogno di una nuova generazione, senza dubbio. Ma non è la strada giusta dire “senza o contro Salzarulo”.

Bene, veniamo all’attività amministrativa 2006-2016. In base ai progetti delle Giunte Salzarulo il volto di Lioni è cambiato?

Sì, secondo me è decisamente cambiato. C’erano i prefabbricati in quattro aree. Oggi resta solo il vulnus dei prefabbricati in campagna. In paese sono stati tutti rimossi con opere di sostituzione. Abbiamo edificato le case popolari. Settanta già assegnate su oltre duecento. Nei prossimi mesi ne assegneremo altre 40-50. La faccia del paese è cambiata perché abbiamo messo mano alla piazza, ristrutturando anche la parte retrostante il santuario e rivedendo la parte frontale di San Rocco.

Fuori dal centro abitato?

Abbiamo finito vari interventi. Si sta completando l’area commerciale con circa 100 parcheggi. Nel Pip abbiamo completato tutti i lotti disponibili. Completato illuminazione in campagna, manca solo un sito da illuminare. Migliorato due strade interpoderali tra il 2011-2012. Poi con gli ultimi interventi ridurremo le perdite di acqua tra il 5 e 15 per cento a fronte del 40 per cento di perdita media in provincia.

Il cruccio principale? Cosa non siete riusciti a fare?

Volevamo sostituire tutte le vie in pietra fatte con un cubetti e incidere con un intervento serio su tre strade rurali. Poi la collocazione del mercato settimanale, volevamo spostare l’asse verso il centro. Oggi la vita a Lioni si svolge prevalentemente nelle periferie mentre il centro ha delle sofferenze. Ecco, non siamo riusciti a trovare una soluzione per rilanciare le attività del centro, devo ammetterlo. Questo ha prodotto dei contraccolpi anche notevoli. Per il resto il programma è stato rispettato. Sulla differenziata siamo passati dal 35 al 71 per cento. Livelli invidiabili di decoro urbano, costo dei rifiuti sceso da un milione e duecentomila euro a ottocentomila. Non è poco mentre tutta la provincia lo aumenta. Non siamo riusciti a estendere la porta a porta in campagna ma interventi radicali su fogne e depurazione li abbiamo fatti. Due centri di stoccaggio per i rifiuti…

A livello sovracomunale Lioni non ha e non ha avuto un ruolo guida, nonostante sia il secondo paese dell’Alta Irpinia. Perché?

Io però le battaglie le ho fatte. Sull’acqua, su rifiuti, unione dei comuni e fondi europei. Non voglio mettermi una medaglia troppo lucente. Ma con i primi contraccolpi della crisi, a partire dal 2010, con il patto di stabilità, non mi sembra che altrove le cose siano andate e vadano molto meglio. Oggi c’è sicuramente un riferimento importante per l’ambiente, che è il sindaco di Calitri Michele Di Maio. Io però penso di poter dare ancora qualcosa alla comunità

(leggi intervista su Città Alta Irpinia)

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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